ISRAELE – Il pianoforte di Alon torna a suonare
Poco più di un mese dopo il suo ritorno a casa, Alon Ohel, 23 anni, è arrivato in Piazza degli ostaggi a Tel Aviv per sedersi al pianoforte collocato lì durante la sua prigionia a Gaza. Ohel, liberato il 13 ottobre dopo oltre settecento giorni nelle mani di Hamas, ha eseguito Shir Lelo Shem (Song Without a Name), circondato da decine di persone che hanno seguito il brano in silenzio e, in alcuni momenti, cantato insieme a lui.
Il brano di Shalom Hanoch, interpretato originariamente da Yehudit Ravitz, è lo stesso che Ohel aveva citato su una piccola lavagna mentre veniva trasferito in elicottero verso l’ospedale una volta liberato: «La fonte della mia forza, delle risate e delle lacrime, la fine della mia sofferenza», il verso scritto dal giovane. La canzone era stata per mesi un punto di riferimento nelle iniziative pubbliche dedicate al suo rilascio. I genitori, Idit e Kobi, avevano raccontato che era l’ultimo brano suonato da Alon nella sua stanza prima di uscire di casa per il Nova Festival, il 7 ottobre 2023.
Tutti in Israele conoscono i dettagli della sua prigionia: l’occhio ferito dalle schegge, la vista che si era deteriorata, la lunga permanenza nei tunnel senza luce naturale né cure adeguate. Gli ex ostaggi avevano riferito che Ohel continuava a “suonare” anche nei tunnel, battendo le dita sul pavimento o su una parete. «Era il suo modo per dire: “Sono vivo. Sto resistendo”», aveva spiegato il padre.
L’esecuzione in piazza è durata pochi minuti. Alla fine, Ohel ha distolto le mani dal pianoforte e si è alzato senza commentare. Solo dopo un breve intervallo sono arrivati gli applausi e il saluto alla piazza che per oltre due anni aveva sostenuto la sua famiglia nelle richieste di rilascio.