ISRAELE – Dal nord della Cisgiordania al sud di Gaza, le missioni delle Idf
Da diverse notti la scena è la stessa: le Idf entrano nei centri abitati della Cisgiordania settentrionale per smantellare reti terroristiche che, secondo l’esercito, stanno tentando di radicarsi nell’area. L’ultima operazione, avviata tra martedì e mercoledì, è una delle più ampie degli ultimi mesi e ha coinvolto Tubas, Tammun, Aqaba e altri villaggi della zona.
In una dichiarazione congiunta, l’esercito e lo Shin Bet hanno spiegato di «agire in modo proattivo per impedire che il terrorismo attecchisca nella regione», dopo settimane di allarmi e di un aumento degli attacchi. Le truppe hanno fatto irruzione in abitazioni, bloccato strade e condotto arresti mirati, mentre bulldozer militari venivano impiegati per isolare gli accessi principali. I mezzi palestinesi hanno riferito anche del sorvolo di elicotteri e di colpi sparati a intermittenza, senza segnalazione di feriti.
L’operazione, condotta da tre brigate delle Idf insieme alla brigata Commando e alla polizia di frontiera, segue due missioni compiute nei giorni scorsi: a Jenin, dove le forze israeliane hanno ucciso Sultan al-Ghani, ritenuto responsabile dell’omicidio della guardia di sicurezza Gideon Perry nell’agosto 2024; e a Nablus, dove è stato eliminato Ala Raouf Shetiyya, autore dell’attacco in cui, nel maggio 2024, furono uccisi i soldati della brigata Kfir, Eliya Hilel e Diego Shvisha Harsaj.
Secondo fonti militari, la maxioperazione potrebbe proseguire per giorni, con l’obiettivo di decapitare le cellule terroristiche attive nel nord della Cisgiordania, in un contesto che le Idf descrivono come sempre più volatile dalla guerra dell’ottobre 2023.
A Gaza intanto proseguono le operazioni militari, concentrate nel sud, a Rafah, dove le forze di difesa israeliane hanno intensificato le attività contro i terroristi ancora nascosti nella rete di tunnel della zona orientale. Secondo un portavoce militare, nelle ultime settimane sono stati uccisi decine di combattenti di Hamas, mentre diverse squadre hanno intercettato gruppi di terroristi emersi dalle gallerie lungo la linea gialla. I tunnel di Rafah, spiega l’emittente Kan, restano uno dei principali hub sotterranei dell’organizzazione terroristica e gli scontri nelle aree limitrofe continuano a essere «intensi e dinamici», con terroristi che tentano ripetutamente di spostarsi o di fuggire verso l’interno della Striscia.