MILANO – Pluralismo e comunità, l’esempio torinese del Tavolo della Speranza

Pluralismo, dialogo interreligioso, buone pratiche, esempi concreti di esperienze locali di confronto fra le fedi. Sono alcuni dei temi della giornata dedicata da Milano all’iniziativa Religions & Tolerance, il progetto europeo che mette in rete città e comunità religiose per rafforzare strumenti e competenze nella gestione della diversità.
L’appuntamento ha riunito istituzioni, università e rappresentanti delle fedi di Milano, Torino e Brescia, con l’obiettivo di raccontare cosa accade nei territori: le iniziative quotidiane, le pratiche condivise, le relazioni costruite nei quartieri. «È lì che oggi si misurano le condizioni della convivenza», ha sottolineato la vicesindaca di Milano, Anna Scavuzzo.
Tra gli intervenuti in mattinata, Dario Disegni, presidente della Comunità ebraica di Torino, ha presentato l’esperienza torinese come uno dei laboratori più consolidati del dialogo interreligioso italiano. Disegni ha ricordato il contributo di due figure torinesi che, proprio a Milano, hanno reso possibile una stagione decisiva del confronto ebraico-cristiano: rav Giuseppe Laras, per oltre trent’anni rabbino capo della città, e il cardinale Carlo Maria Martini, suo interlocutore costante. La loro collaborazione ha rappresentato «un impulso fondamentale allo sviluppo del dialogo ebraico-cristiano nel nostro Paese», grazie a un metodo «fatto di confronto rigoroso e amicizia personale». Disegni ha poi richiamato il rapporto storico fra ebrei e valdesi, caratteristico del territorio torinese, e il ruolo del Comitato Interfedi, da anni sede stabile di confronto tra comunità religiose e istituzioni civili. «Una struttura capace di tenere insieme differenze significative senza rinunciare alla chiarezza delle identità». A questo percorso si aggiungono iniziative più recenti, come il Tavolo della Speranza, nato per offrire una voce condivisa delle religioni di fronte alla crisi mediorientale. Disegni ne ha ricordato gli obiettivi principali: «Approfondire le cause storiche del conflitto, affrontarne le ricadute nella nostra società, dove purtroppo crescono sentimenti di antisemitismo e islamofobia, e riaffermare la responsabilità comune di riportare al centro i messaggi etici e spirituali delle tradizioni religiose».
Al fianco di Disegni sono intervenuti, nella sessione “Le esperienze nelle città: Brescia, Milano e Torino”, Michela Favaro, vicesindaca del Comune di Torino; Marco Fenaroli, assessore del Comune di Brescia; Walter Nuzzo, vicepresidente del Comitato Interfedi; e monsignor Luca Bressan, della Consulta Interreligiosa della Regione Lombardia.
La giornata prosegue nel pomeriggio (17.45) presso la Fondazione Ambrosianeum con il dialogo “La voce delle comunità nella città: l’educazione alla pace fra laici e credenti”. Roberto Jarach, presidente del Memoriale della Shoah di Milano, porterà la sua esperienza raccontando il ruolo del Memoriale nella formazione delle nuove generazioni e il valore della memoria per costruire una cittadinanza consapevole, ricordando che conoscere la storia e le sue ferite resta fondamentale per contrastare antisemitismo, odio e radicalizzazioni. 

d.r.