ISRAELE – «Azioni sud Libano mirate contro Hezbollah, difendiamo nostra sovranità»
Ieri lo storico faccia a faccia tra funzionari dei due paesi. Oggi l’attacco mirato di Israele contro terroristi di Hezbollah, preceduto dall’ordine di evacuazione per i residenti di alcune aree del sud del Libano. Cosa sta succedendo al confine tra lo stato ebraico e il paese dei Cedri?
L’esigenza è quella di sempre, ha spiegato un alto ufficiale delle Forze di difesa israeliane nel corso di un briefing al quale ha partecipato Pagine Ebraiche: far sì che l’organizzazione terroristica sciita non costituisca una minaccia per la popolazione del nord d’Israele già duramente provata negli ultimi due anni (e a lungo sfollata). Quella di Hezbollah, ha affermato l’ufficiale, che preferisce restare anonimo, è una minaccia «concreta e persistente, perché continua a violare sistematicamente gli accordi nel tentativo di ricostruire la sua capacità offensiva e di terrorizzare le comunità israeliane». L’ufficiale ha denunciato violazioni «sistematiche e ben documentate», tra le quali «costanti tentativi di ristabilire infrastrutture terroristiche, posizionamento di lanciatori di armi e depositi all’interno di diversi siti, trasformando di fatto le aree civili in obiettivi militari, presenza di terroristi armati nelle zone da cui dovrebbero essere esclusi secondo gli accordi». Dal suo canto, ha proseguito la fonte, Israele sta rispondendo alle violazioni «con azioni mirate e precise, non cercando l’escalation, ma non tollerando minacce alla sua sovranità».
Per l’ufficiale, «i dati dimostrano la precisione e la necessità delle operazioni: nell’ultimo anno le truppe dell’Idf hanno condotto 1200 attività per prevenire il radicamento del terrorismo nella regione» e in queste operazioni «sono stati eliminati oltre 370 terroristi appartenenti a Hezbollah, Hamas e altre organizzazioni ostili» allo Stato ebraico. Israele, ha poi aggiunto, «rimane impegnato a rispettare l’accordo, ma è altrettanto determinato a garantire che venga rispettato da entrambi le parti». In questo senso «le operazioni rispondono a un obiettivo preciso: garantire la sicurezza dei cittadini israeliani», ha dichiarato. Gerusalemme «non ha interessi territoriali sul Libano», ha detto ancora l’ufficiale. E «gli eventi del 7 ottobre hanno dimostrato che non esistono alternative: le minacce alla sicurezza presenti ai confini vanno smantellate».
Adam Smulevich