UCEI – Davide Jona Falco: Quattro anni intensi, informazione cruciale per l’ebraismo

Per rispetto delle istituzioni e dei candidati alle elezioni del 14 dicembre scorso e a tutela della par condicio elettorale, ho scelto nei mesi scorsi di evitare di intervenire qui nel mio ruolo di Assessore alla Comunicazione UCEI, essendo anche candidato al prossimo Consiglio, nonostante l’attualità lo richiedesse in vari momenti.
Oggi, acquisito il risultato del voto ed a chiusura del mio incarico, desidero anzitutto ringraziare tutti coloro che in questi lunghi e intensi quattro anni si sono duramente impegnati, a vario titolo, per garantire una corretta ed equilibrata informazione: anzitutto i professionisti del settore comprendente Sorgente di Vita, Pagine Ebraiche, Moked, La Rassegna Mensile di Israel, i social media UCEI, la Segreteria UCEI, quindi tutti coloro che in forma volontaria hanno contribuito in particolare dopo la tragedia del 7 Ottobre a fornire un’informazione veritiera e alternativa a quella dominante e capziosa che ha dominato la nostra società nell’ultimo biennio.
Un doveroso e sincero grazie alla Presidente UCEI, per la fiducia incondizionata, la dedizione e il contributo di questi lunghi anni, e all’intera Giunta UCEI, per il continuo sostegno dimostrato.
Sono stati quattro anni durissimi, di sfide inimmaginabili e di grandi novità, editoriali e culturali: si conclude così un periodo di gravissimi lutti e di rinnovate speranze, di delusioni professionali ma anche di nuove e preziose relazioni con coloro che in momenti tragici hanno voluto manifestare apertamente amicizia verso gli ebrei italiani, contrastando il montante antisemitismo.
Il ruolo dell’informazione nella realtà ebraica italiana è cruciale sia per la coesione interna della comunità, sia per la comunicazione verso l’esterno: le sfide che ci attendono sono legate principalmente all’equilibrio tra tradizione e innovazione digitale, alla gestione della pluralità di opinioni, al rafforzamento dell’identità ebraica dei nostri ragazzi, alla lotta contro l’antisemitismo.
L’informazione ebraica in Italia ha molteplici funzioni:
• Coesione e identità comunitaria: I media ebraici fungono da collante, diffondendo notizie su eventi religiosi, culturali, sociali e sulle attività delle diverse comunità sparse per l’Italia (scuole, servizi religiosi, sicurezza) – questo deve aiutare a mantenere un senso di identità condivisa e a informare i membri sulle decisioni prese dagli organismi dirigenti.
• Pluralismo e confronto: L’informazione interna ha l’obiettivo di offrire opportunità di espressione alle diverse anime, identità e culture che compongono l’ebraismo italiano, favorendo un sereno confronto tra idee, come discusso in vari dibattiti interni sull’efficacia della comunicazione.
• Dialogo e rappresentanza esterna: Verso l’esterno, i media ebraici si occupano di rappresentare la complessità della realtà ebraica italiana, promuovendo il dialogo interreligioso (come testimoniano le recenti 24 schede per conoscere l’ebraismo a cura di UCEI-CEI) e fornendo un’informazione corretta e autorevole su temi complessi come il conflitto israelo-palestinese, contrastando pregiudizi e fake news.
• Memoria e contrasto all’antisemitismo: Un ruolo fondamentale è dedicato alla trasmissione della Memoria della Shoah e al contrasto attivo di ogni forma di discriminazione e antisemitismo, utilizzando il giornalismo come strumento di impegno civile.
Le sfide che il sistema informativo ebraico italiano deve affrontare sono complesse e in continua evoluzione:
• Innovazione tecnologica e digital divide: La transizione dai media cartacei ai canali digitali è cruciale per raggiungere le nuove generazioni, tuttavia l’uso esclusivo o prevalente di strumenti digitali pone il problema dell’inclusione delle fasce più anziane della popolazione: siamo orgogliosi di aver deciso insieme all’intero Consiglio UCEI di far tornare il mensile Pagine Ebraiche nelle case delle famiglie ebraiche di Milano e Roma a fine 2025.
• Equità e par condicio nella comunicazione istituzionale: Garantire un’informazione equa, trasparente e che rispetti la par condicio tra le diverse posizioni, specialmente in momenti cruciali come le elezioni, rappresenta una sfida costante per gli organi di informazione e di controllo interni.
• La polarizzazione del dibattito: In un contesto globale sempre più polarizzato, in particolare per quanto riguarda le questioni legate a Israele e al Medio Oriente, l’informazione ebraica deve mantenere una linea di correttezza e autorevolezza, resistendo alle pressioni e alle distorsioni narrative che si manifestano nel dibattito pubblico generale e mettendo in luce la complessità della società israeliana e il suo imprescindibile carattere democratico.
• Sostenibilità economica e partecipazione: Come molte realtà editoriali di nicchia, anche la stampa ebraica si confronta con le sfide della sostenibilità economica (finanziamenti, abbonamenti) e della capacità di stimolare una partecipazione attiva e costruttiva da parte dei lettori e dei membri della comunità.
Al nuovo Consiglio UCEI, alla futura Giunta, al futuro Presidente, al futuro Assessore alla Comunicazione i migliori auguri di buon lavoro, con il duplice auspicio di saper affrontare con entusiasmo e ampia condivisione situazioni non più emergenziali e di saper sfruttare al massimo la straordinaria competenza, la sensibilità e la disponibilità dei professionisti dell’informazione UCEI.
Buon lavoro soprattutto ai giornalisti, ai consulenti, ai volontari, al personale UCEI ed a tutti coloro che ogni giorno, ben al di là di un orario di lavoro, mettono anima e corpo a servizio dell’ebraismo italiano.

Davide Jona Falco