MILANO – Un’auto in più per il Volontariato Sharon Biazzi

«Un piccolo miracolo di Chanukkah, ora con un altro veicolo potremo aiutare ancor più persone in città», commentano Rosanna Bauer Biazzi e Joice Anter. La raccolta fondi lanciata un mese e mezzo fa ha dato i suoi frutti: grazie a 73 donazioni, il Volontariato Federica Sharon Biazzi potrà acquistare una nuova monovolume attrezzata per il trasporto di persone con mobilità ridotta, rafforzando uno dei servizi più essenziali offerti dall’associazione. La campagna, avviata in occasione dei 25 anni del Volontariato, avrebbe dovuto protrarsi ancora per qualche settimana, ma il traguardo è stato raggiunto in anticipo, proprio nell’ultimo giorno di Chanukkah.
«L’obiettivo di arrivare alla cifra entro la festa era stato indicato dal vicepresidente Ucei, Milo Hasbani», racconta Rosanna Bauer Biazzi. «Era una sfida ambiziosa, ma non c’è stato bisogno di insistere: si è creato subito un senso di partecipazione profonda. La disponibilità e la prontezza con cui le persone hanno risposto ci hanno davvero commosso. Ora possiamo guardare al futuro con maggiore serenità e aiutare ancora più persone».
Nata in seno alla comunità ebraica milanese, l’associazione opera a favore di tutta la cittadinanza, senza distinzioni di origine o appartenenza, rispondendo ai bisogni di chiunque si trovi in una condizione di fragilità. Un aiuto che non conosce pause: anche in questi giorni di festa, mentre Milano rallenta, le auto del Volontariato continuano a muoversi per la città. «Lavoriamo praticamente tutto l’anno», sottolinea Bauer Biazzi. «Accompagniamo persone a visite mediche e terapie, ma anche in contesti che riguardano la loro vita sociale: a teatro, al cimitero, a ritrovare relazioni e abitudini che altrimenti andrebbero perse. E se c’è un’emergenza, cerchiamo sempre di esserci».
A coordinare il servizio, incastrando turni, richieste e imprevisti, è Joice Anter. «Il giorno di Natale uno dei nostri volontari, che è ebreo, andrà a prendere una signora in ospedale per portarla a casa e permetterle di trascorrere le feste in famiglia, per poi riaccompagnarla», spiega Anter. «Noi non ci fermiamo, perché le richieste di aiuto non si fermano».
Oggi, ad esempio, un gruppo di signore anziane verrà accompagnato al Teatro alla Scala per uno spettacolo pomeridiano. «Sono momenti che restituiscono dignità, normalità, vita», commenta Anter. Il nuovo veicolo, aggiunge, rappresenta una possibilità concreta per ridurre le rinunce forzate, in una città dove le alternative sono spesso costose o difficilmente accessibili. «Purtroppo non riusciamo ancora a rispondere a tutte le richieste che arrivano. Ogni macchina in più significa meno solitudine e più aiuto».

d.r.