LIBRI – La sorprendente attualità delle lettere di Zweig
Nel 1958, dieci anni dopo la fondazione dello Stato d'Israele, David Ben Gurion chiese a cinquanta fra intellettuali e rabbini cosa significasse per loro "essere ebrei". In quella lista avrebbe potuto benissimo esserci Stefan Zweig, uno dei più grandi scrittori del Novecento, se la disperazione per il crollo di quel "mondo di ieri" di cui era stato testimone e cantore non l'avesse portato, 16 anni prima, al suicidio. Per ipotizzare una sua possibile risposta non resta allora che sfogliare la straordinaria antologia di 120 Lettere sull'ebraismo vergate dallo scrittore, drammaturgo e giornalista nato a Vienna nel 1881. Lettere curate dallo storico e archivista israelo-tedesco Stefan Litt e pubblicate in Italia dall'editore Giuntina.