Cultura

Cristoforo Colombo: genovese, spagnolo o ebreo?

Cristoforo Colombo era un ebreo sefardita nato in Spagna e non un italiano di Genova. La notizia è piombata sul mondo il 12 ottobre, giorno in cui in Spagna e negli Stati Uniti si festeggia la scoperta del Nuovo Mondo, …

7 OTTOBRE – Engelmayer porta le sue cartoline a Torino

Un uomo assorto cammina per Torino. Passeggia per le vie, sullo sfondo la Mole antonelliana, il Monte dei Capuccini. Ma il suo pensiero è rivolto altrove: agli ostaggi da 441 giorni prigionieri di Hamas a Gaza. «Io sono a Torino, …

BERLINO – L’accesso a Kafka in mostra

«Non ho ancora avuto modo di organizzarmi ma è una mostra che voglio assolutamente vedere!». Sono parole di Benjamin Balint, autore di Kafka’s Last Trial, ossia L’ultimo processo di Kafka”, testo premiato con il Sami Rohr Prize e tradotto in …

UCEI – Protocollo con il ministero su scavi archeologici e sepolture ebraiche

La Direzione generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Ministero della Cultura e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane sigleranno domani a Roma un protocollo per «disciplinare le attività di scavo, conservazione e restauro dei contesti funerari ebraici». Al centro dell’accordo …

SCAFFALE – “Sette ottobre”, cronaca dell’orrore

Nel segnalare o recensire un libro, si dovrebbe naturalmente commentare, elogiare o criticare il modo in cui esso è scritto, illustrare e interpretare il maggiore o minore contributo che esso può fornire sul piano della conoscenza e dell’elaborazione di pensiero, valutare il suo maggiore o minore pregio sul piano culturale, artistico, scientifico, dottrinario.
Spesso i libri raccontano delle storie, a volte vere, a volte inventate. In entrambi i casi, essi possono più o meno coinvolgere, avvincere, emozionare, o lasciare sostanzialmente indifferenti, o anche annoiare. Si può piangere o ridere per delle vicende che si sa essere frutto di pura fantasia, e si può provare un atteggiamento di disinteresse verso il racconto di accadimenti che sono realmente avvenuti. Ed è giusto, è umano che sia così. Nessuno sa come si siano consumati gli ultimi giorni trascorsi da Ugolino e dai suoi...

APPUNTAMENTI – Maimonide e il divieto di idolatria

Questo pomeriggio 18, alla Biblioteca Nazionale dell'Ebraismo Italiano "Tullia Zevi" di Roma, il docente di storia del pensiero e filosofia ebraica Massimo Giuliani terrà una relazione sul "divieto di idolatria", partendo dalla vita e dagli insegnamenti di Mosè Maimonide.
Giuliani sarà introdotto dalla coordinatrice del diploma universitario triennale in studi ebraici dell'Ucei Myriam Silvera. Mentre in conclusione prenderà la parola Giorgio Segré, membro di Giunta della Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia (Fbcei). L'evento si inserisce nel quadro del progetto "I pomeriggi alla biblioteca" è sarà anche online, trasmesso sulla pagina Facebook e Youtube della Fbcei e sul sito www.ucei.it

DAFDAF 153 – Luce, anche sul grande schermo

Il numero 153 di DafDaf, in distribuzione in questi giorni, è dedicato alla luce, in tutte le sue forme, in attesa delle candele di Chanukkah. Anche la copertina ha a che fare con la luce, anche se non è così …

GERMANIA – Yiddish in mostra, dal Medioevo a Harry Potter

Lo yiddish in Baviera era non solo parlato, ma anche scritto e stampato, con una evoluzione che lo ha portato dai racconti medievali alla cultura pop. Dalla lingua delle preghiere allo “yiddish kitsch” il percorso è lungo, e vario, e …

LIBRI – La dedica o della cugina ritrovata

Se lavorare sui documenti e ricostruire l’andamento di vite scomparse le è sempre sembrato un dovere, un modo per non far precipitare nell’oblio «persone che avrebbero voluto vivere e che non avevano potuto far sentire le loro voci», ora le cose sono diverse.
Da una dedica su un memoriale online può infatti prendere forma «un progetto gioioso, volto al futuro, un’eventualità imprevista che può ancora avere un impatto sulle nostre vite».
L’eventualità imprevista di cui scrive Miriam Rebhun nel libro La dedica, edito da Giuntina, è la scoperta di una cugina di nome Daphna di cui nulla sapeva fino a quando, su un sito che raccoglie le biografie dei caduti nelle guerre di Israele, alla voce “Kurt Emanuel Rebhun” appare un messaggio: «Sono Daphna, ho settantasei anni e sono tua figlia».

LIBRI – La luce e la convivenza: il racconto di un ole hadash

Sul finire degli anni Sessanta Jack Stroumsa, direttore del Dipartimento dell’illuminazione nella municipalità di Gerusalemme, incontra un giovane ingegnere italiano, Gianfranco Yohanan Di Segni. Entrambi sono olim hadashim, nuovi immigrati in Israele.
Di Segni è nato a Roma nel 1941 ed è scampato alla Shoah assieme alla famiglia grazie alla protezione di un convento di suore. Finita la guerra si è laureato in Ingegneria elettrica in Italia e ha scelto, seguendo il sogno sionista, di trasferirsi a Gerusalemme insieme alla moglie Viviana.