Italia

SCIOPERO – Città bloccate, Ucei contro l’odio

Lo sciopero generale sta paralizzando l'Italia. E in varie città si registrano incidenti, aizzati da gruppi propal scesi in piazza con bandiere palestinesi e slogan d'odio. Una delle "motivazioni" della contestazione addotta dal sindacato di base (Usb) è d'altronde la protesta «contro il crescente coinvolgimento dell'Italia nei teatri di guerra tanto ad est quanto nel sostegno al genocida governo israeliano». Proteste dal mondo ebraico. Nel merito la presidente Ucei Noemi Di Segni ha accusato gli organizzatori di aver trasformato un momento di rivendicazione salariale e sindacale «in uno spazio prettamente prestato alla strumentalizzazione politica e alla distorsione che semina odio».

CALCIO – Italia e Israele, possibile nuovo incontro sulla strada del Mondiale

Dopo la fase a gironi della Nations League da poco conclusasi con due vittorie azzurre a referto, Italia e Israele potrebbero di nuovo incontrarsi a breve in un campo di calcio, con in palio un obiettivo ben più rilevante. Il sorteggio per i gironi di qualificazione ai Mondiali in programma nel 2026 tra Usa, Canada e Messico ha previsto infatti un potenziale abbinamento nel raggruppamento I, dove la perdente della sfida dei quarti di finale di Nations League tra Italia e Germania (marzo 2025) andrà a far compagnia alla Norvegia, all'Estonia, alla Moldavia e per l'appunto a Israele. Se gli Azzurri batteranno la Germania finiranno invece nel girone A, a quattro squadre, con Slovacchia, Irlanda del Nord e Lussemburgo.

ROMA – In piazza contro il regime degli ayatollah

Stop alle esecuzioni capitali e alla violenza sulle donne. Nessun compromesso sul nucleare, perché consentire al regime degli ayatollah di dotarsi dell’atomica sarebbe un suicidio globale.
A chiederlo i partecipanti a un sit-in svoltosi a Roma all’esterno di una struttura …

RELIGIONI – Luoghi di culto da difendere, il seminario a Roma

Dialogo, collaborazione e integrazione delle competenze sono fondamentali per garantire la libertà religiosa. È quanto hanno sottolineato rappresentanti delle diverse fedi, accademici, esperti di sicurezza e autorità istituzionali nel corso del seminario “Credo, Dialogo e Sicurezza: la difesa dei luoghi …

L’APPELLO – Riccardo Calimani: La kefiah, il pane, la pace

Aver tolto la kefiah al bambino Gesù in Vaticano mi è sembrato opportuno.
I simboli religiosi hanno un loro valore se non sono influenzati da contingenti motivi politici a loro del tutto estranei. Esprimo pertanto la mia soddisfazione: per arrivare …

LIBRI – La luce e la convivenza: il racconto di un ole hadash

Sul finire degli anni Sessanta Jack Stroumsa, direttore del Dipartimento dell’illuminazione nella municipalità di Gerusalemme, incontra un giovane ingegnere italiano, Gianfranco Yohanan Di Segni. Entrambi sono olim hadashim, nuovi immigrati in Israele. Di Segni è nato a Roma nel 1941 ed è scampato alla Shoah assieme alla famiglia grazie alla protezione di un convento di suore. Finita la guerra si è laureato in Ingegneria elettrica in Italia e ha scelto, seguendo il sogno sionista, di trasferirsi a Gerusalemme insieme alla moglie Viviana.

SIMBOLI – Rimosso il Gesù con kefiah
Giuliani: Iniziativa era contraria a studi sul tema

Il discusso bambin Gesù avvolto dalla kefiah, al centro in questi giorni di molte polemiche, è stato rimosso dal presepe in Vaticano. Lo ha confermato a Pagine Ebraiche una fonte vicina alle questioni vaticane. Un punto e a capo, forse, su una vicenda che ha suscitato reazioni di sconcerto e inquietudine nel mondo ebraico. Massimo Giuliani, docente di Pensiero ebraico e direttore della rivista quadrimestrale per il dialogo ebraico-cristiano Avinu, di cui è appena andato in stampa il terzo numero con tema portante la figura di Etty Hillesum, condivide l'allarme veicolato anche attraverso questo notiziario da esponenti del mondo religioso, accademico e dell'associazionismo.