Maestri

LA RIFLESSIONE – Rav Alberto Somekh: Promozione per concorso

A Roma e in altre Comunità vige l’usanza che il chazan, prima di cominciare la recitazione di qualsiasi Tefillah, si rivolge ai presenti per chiedere conferma del proprio incarico dicendo: bi-rshutkhem (“con il vostro permesso”) ed essi gli rispondono: Shamayim …

LA RIFLESSIONE – Rav Ariel Di Porto: La guerra e il valore della vita

Rav Aharon Lichtenstein, scomparso nel 2015, ha rappresentato una delle voci rabbiniche più autorevoli degli ultimi decenni. Le sue riflessioni possono aiutarci ancora oggi a comprendere la stretta attualità, e a darci delle indicazioni per la situazione odierna in Israele, …

TISHA BE AV – Perché è “un giorno di festa”

Tra gli usi liturgici di Tisha Be Av, c’è quello di omettere il Tachanun, la formula di supplica e richiesta di perdono che recitiamo ogni giorno a Shachrit e a Minchà. Il Tachanun, generalmente, si omette di Shabbat, Rosh Chodesh …

TISHA BE AV – Il lutto e la speranza

Nel calendario ebraico la data del 9 di Av – Tisha Be Av si distingue quale giornata di digiuno, di preghiere e di lutto nel ricordo della distruzione del primo e del secondo santuario di Gerusalemme. Il primo quello costruito …

L’ANNIVERSARIO – Trent’anni senza il Rebbe, ma la sua lezione è viva

Settimo leader della dinastia Chabad Lubavitch, celebrato dai suoi discepoli come “il Rebbe” per lo slancio dato all’ebraismo post-Shoah, Menachem Mendel Schneerson è considerato uno dei rabbini e pensatori ebrei più influenti del Novecento. Nato nel 1902 a Nikolaev, nell’allora …

SHAVUOT – La vera festa è nella quotidianità

Nel mese di giugno, con l’aiuto di D-O e alla fine del conteggio dell’Omer, cade Shavuot.
Un momento di festa in cui si celebra la consegna della Torà al popolo Ebraico (Mattan Torà). Shavuot, rispetto alle altre feste (Regalìm), è particolare in quanto dura soltanto due giorni e non ha precetti specifici (Mitzvot) ad essa legati, come l’obbligo di mangiare la Matzà per Pesach o quello di mangiare (risiedere) nella Sukkà per Sukkot.
La mattina del primo giorno di Shavuot viene fatta la lettura pubblica dei Dieci Comandamenti. Infine, l’ultima particolarità di Shavuot è quella di non avere una data specifica nel calendario ebraico, ma di venire “calcolata” ogni anno contando 49 giorni, a partire dalla sera del secondo giorno di Pesach (conteggio dell’Omer).

SHAVOUT – Rav Roberto Della Rocca: Un popolo, un cuore, un destino

Proprio in queste ore in cui ci prepariamo alla festa di Shavuòt e riviviamo con trepidazione l’arrivo dei nostri antenati ai piedi del monte Sinai per ricevere la Torà, scopo ultimo dell’uscita dall’Egitto e della liberazione, proviamo un turbinio di …

LA RIFLESSIONE – Rav Alberto Moshe Somekh: Alla fine di Pesach

«Non uno solo si è levato contro di noi per sterminarci, bensì in ogni generazione qualcuno cerca di sterminarci: ma il S.B. ci salva dalle loro mani». Si narra di un re che si era adirato con suo figlio primogenito …

PESACH – La libertà di essere ebrei

È cosa nota che la festa di Pesach celebra la liberazione degli ebrei dall’Egitto. Meno noto è che la libertà dalla schiavitù egiziana figura nel primo dei Dieci Comandamenti: “Io sono il Signore tuo Dio che ti ha fatto uscire …