rifugiati

Diritto d’asilo

AssaelIn questi giorni si è molto discusso dei tweet, da molti definiti razzisti, di Donald Trump rivolti ad alcune deputate democratiche originarie di diversi Paesi. Coperto da una coltre di polvere è così passato inosservato il contenuto del provvedimento anti-immigrazione …

Rifugiati

Anna SegreCon una padre rifugiato (in Svizzera) e una madre nata in Eritrea è inevitabile che io mi senta chiamata direttamente in causa dalla vicenda della minacciata espulsione da Israele di migliaia di rifugiati eritrei e sudanesi. So bene che in …

melamed, teatro – Viaggio nella storia

Aprire la porta di una classe di terza media e trovarsi catapultati in un girone dantesco. Attraversare i corridoi, entrare nella classe successiva e in quella dopo ancora e rendersi conto di essere all’inferno. Solo che in questo caso gli …

melamed, strumenti – L’ABC dell’accoglienza

abc

È una situazione frequente, nelle classi di tutta Italia. Arriva un nuovo compagno – dalla Siria, dal Sud Sudan, dal Bangladesh, dall’Eritrea, dalla Somalia – e mancano le basi minime per la comunicazione, tra compagni e con la maestra. All’inizio …

Il 30 novembre, il Giorno del ricordo
L’esodo ebraico dimenticato
La fuga dal mondo arabo

Mezzo secolo fa, tra le 850mila e il milione di persone furono costrette a lasciare i propri paesi - dalla Libia all'Iraq, dall'Egitto all'Iran – per trovare rifugio in Israele, Europa e America. Di fronte, l'emergere negli anni Quaranta di un nazionalismo arabo sempre più insofferente alla sua minoranza ebraica. La nascita dello Stato d'Israele, simbolo della speranza per gli ebrei, acutizzò la rabbia e la violenza del mondo arabo e islamico nei loro confronti: confische, violenze, veri e propri pogrom,
costrinsero migliaia di famiglie ad abbandonare le proprie case, lasciando in fretta e furia quanto costruito nel corso di generazioni. E domani in Israele - ma non solo - si ricorderà il loro dramma, celebrando il Giorno nazionale dei rifugiati ebrei dai paesi arabi e dall'Iran, istituito con legge della Knesset nel 2014. Una data per ricordare una ferita aperta e per raccontare come, nonostante tutto, queste persone riuscirono a voltare pagina, a costruirsi un futuro in Israele, in Europa (tra cui l'Italia), in America. Vicende a cui Pagine Ebraiche ha voluto dedicare, sul numero di dicembre attualmente in distribuzione, un intero dossier. Un modo per offrire un proprio contributo alla celebrazione del 30 novembre. Ma questa data, come si sottolinea nel dossier, ricorda anche una differenza di trattamento: il mancato riconoscimento da parte delle Nazioni Unite dello status di rifugiati a questo milione di persone, a differenza di quanto accadde con i palestinesi.