
Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
|
Questa
mia non vuole in nessun modo essere una indicazione di voto, ma voglio
comunque parlare delle prime pubblicità elettorali che girano sul web
qui in Israele.
In una troviamo Bibi Netanyahu che gioca al “Bibi-sitter” in una
ironica performance elettorale che lo vede entrare in una casa
israeliana dove si propone come “custode dei bambini”, affidabile e
serio rispetto ad altri candidati, che vengono citati e presi in giro o
per la loro incostanza politica o per i rischi di incapacità
nell’assicurare stabilità alla casa, ai mobili, alla proprietà, dove la
casa è il simbolo stesso del paese e dei suoi confini sicuri.
|
|
Leggi
|
Gadi
Luzzatto
Voghera,
storico
|
Fra
i numerosi anniversari che verranno ricordati in questo 2015 assumono
particolare rilevanza i 50 anni dalla pubblicazione della dichiarazione
Nostra Aetate. Il 28 ottobre 1965 dai lavori del Concilio Vaticano II
emerse questo documento dedicato a una inedita apertura e attenzione
verso le religioni non cristiane e in particolare al quarto paragrafo
verso gli ebrei. La dichiarazione è stata giudicata da più parti e con
non poche ragioni piuttosto reticente, ma non è questo il nodo della
questione oggi.
|
|
Leggi
|
 |
La ferocia dell'Isis
contro i bambini |
Esecuzioni
di massa, crocifissioni, decapitazioni. Sono solo alcune delle atrocità
commesse dai miliziani del Califfato contro i bambini delle minoranze
etniche e religiose nei territori iracheni e siriani. A raccontare le
sevizie e le uccisioni dei minori, un rapporto redatto dal Comitato Onu
sui diritti dell'Infanzia. Il rapporto sui crimini dell'Isis, racconta
il Corriere della Sera, denuncia anche la vendita dei bambini come
schiavi, il loro utilizzo come scudi umani e di minori disabili usati
come kamikaze. Violenze efferate contro cui la coalizione
anti-califfato non riesce a porre rimedio: decisamente negativo il
quadro descritto da Maurizio Molinari in merito ai successi riportati
dalla coalizione. Solo l'1 per cento dei territori è stato
riconquistato e il contributo dei paesi arabi alleati all'Occidente
risulta di fatto simbolico, ad eccezione dell'impegno giordano. Re
Abdullah II di Giordania, come racconta Lorenzo Cremonesi sul Corriere,
rischia però molto: al momento i giordani sono dalla sua parte,
vogliono vendicare la terribile uccisione del loro pilota, arso vivo
dai jihadisti del Califfato, ma una eventuale sconfitta sul campo
potrebbe ritorcersi contro il sovrano, considerato in patria troppo
legato agli americani.
|
|
Leggi
|
|
|
la fondazione si presenta negli usa
New York e Washington
guardano al modello Cdec
Ha
suscitato grande interesse la missione della Fondazione Centro di
Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano negli Stati Uniti. Un
duplice appuntamento, presso l’ambasciata italiana di Washington e
presso il centro culturale del consolato di New York, nel corso del
quale sono state illustrate sfide, attività e prospettive della
Fondazione. Tra i protagonisti il presidente del Cdec Giorgio Sacerdoti
e la storica Liliana Picciotto, entrambi consiglieri dell’Unione delle
Comunità Ebraiche Italiane.
Ad essere presentato anche il nuovo portale web “Cdec Digital Library”
in cui è possibile consultare l’intero catalogo della biblioteca e le
risorse degli archivi del Cdec riguardanti la storia e la Memoria della
Shoah.
(Nell’immagine un momento della missione)
|
j-ciak
Le voci negate dei soldati
Ancora
soldati. Mentre “American Sniper”, storia vera di un cecchino in
Iraq, si avvia a diventare il film di guerra più visto negli
Stati Uniti, da Israele arrivano in presa diretta le voci di chi ha
combattuto. A restituircele, per la prima volta in tutta la loro
crudezza, è “Censored voices” (84’, Israele/Germania) di Mor Loushy. Il
documentario propone le interviste a un gruppo di giovani kibbutznik
reduci dalla Guerra dei Sei Giorni realizzate – una settimana dopo la
fine del conflitto - dallo scrittore Amos Oz e Avraham Shapira. Finora
nessuno aveva potuto ascoltarle per intero perché l’Esercito aveva
censurato le registrazioni, consentendo la pubblicazione di soli alcuni
frammenti.
Presentato in anteprima mondiale al Sundance Festival, dove ha fatto
già ha fatto parlare di sé, pur senza aggiudicarsi particolari
riconoscimenti, il documentario sbarca ora alla Berlinale.
Daniela Gross Leggi
|
jwhite
Una start up sotto la neve
“Il
primo evento ebraico internazionale invernale organizzato con la
formula peer-to-peer”, così Benedetto Sacerdoti spiega la realizzazione
di Jwhite, il campeggio invernale organizzato assieme a Ariel Nacamulli
e Giulio Piperno e destinato a giovani ebrei di tutta Europa che nella
sua prima edizione ha raccolto 40 partecipanti da otto paesi
diversi. “Il successo dell’evento, a dire dei partecipanti, era
il clima rilassato – spiega Sacerdoti - Le attività venivano
organizzate spontaneamente e presto si è instaurata una atmosfera da
vacanza fra amici, seppur sconosciuti fino al giorno precedente”.
Diverse le novità legate all'evento: in primo luogo la formula con cui
è stato organizzato, quel peer-to-peer che veniva spiegato nella
locandina in cui si pubblicizzava l'evento come una compartecipazione
da parte di tutti alla realizzazione dell'iniziativa. “Peer-to-peer
significa che questo evento è fatta da voi – si leggeva nel lancio
dell'evento su Facebook, tenutosi dal 23 al 29 dicembre sulle Dolomiti
- Vuoi condurre una lezione? Insegnare alcuni passi di danza? Suggerire
qualche attività? Il palco è tuo!”. Una modalità apprezzata dai
partecipanti e che ha portato il progetto non solo ad arrivare alla
copertura dei costi ma anche a registrare un utile, di cui una parte è
stato donato alla Deputazione Ebraica. Leggi
calcio - l'allenatore israeliano del ghana
Africa, Grant torna in finale
Chissà
quante volte quell’epilogo avrà tormentato le sue notti. John Terry, il
capitano di mille battaglie, che scivola sul dischetto a un passo dal
trionfo. Il Chelsea che butta alle ortiche un’occasione storica. La
disperazione sul volto dei giocatori. Il Manchester United che trionfa
beffardo. Sono passati sette anni dalla finale di Champions League
persa in modo maldestro contro i Diavoli Rossi e per Avraham Grant, il
decano degli allenatori israeliani, 60 candeline proprio oggi, è tempo
di una nuova finale. Le prospettive sono ridimensionate rispetto a un
tempo, ma portare il Ghana alla vittoria della Coppa d’Africa sarebbe
comunque una bella soddisfazione per l’allenatore di Petah Tikva, che
dopo aver chiuso con i Blues si è improvvisato giramondo: dopo due
parentesi inglesi al Portsmouth e al West Ham, la voglia di
confrontarsi con nuove esperienze l’ha portato infatti in Serbia
(Partizan Belgrado) e Thailandia (al semisconosciuto BEC Tero Sasana)
fino all’ultima firma, con la selezione africana, nel novembre scorso. Leggi
|
Exodus e azione |
Mi
ha fatto uno strano effetto vedere il film Exodus di Ridley Scott
proprio nella settimana tra Shabbat Bo, in cui si è letto dell’uscita
dall’Egitto, e Shabbat Beshallach, con il miracolo del Mar Rosso. Ma
forse ha fatto ancora più effetto nella settimana del Giorno della
Memoria vedere ebrei costretti a lavorare in condizioni disumane,
sentir parlare di bambini ebrei uccisi e di “Giusti tra le Nazioni” che
li salvano e li proteggono. In alcuni momenti viene il sospetto che i
riferimenti all’attualità presenti nel film siano voluti, per esempio
quando ci viene mostrato un Mosè (ancora inconsapevole della propria
identità) antisionista ante litteram, che irride gli ebrei per il loro
rimpianto di una terra che non hanno mai conosciuto e da cui mancano da
secoli; o un Mosè in crisi d’identità, che non può fare a meno di
considerare l’Egitto il proprio paese; o ancora, dopo l’uscita
dall’Egitto e il passaggio del Mar Rosso, un Mosè che si pone in
termini decisamente attuali il problema del rapporto con le popolazioni
che già risiedono in Eretz Israel.
Anna Segre, insegnante
Leggi
|
|
Lo stato d'emergenza |
La
tradizione degli oppressi ci insegna che lo «stato di emergenza» in cui
viviamo è la regola. [...] Lo stupore perché le cose che viviamo sono
"ancora" possibili nel ventesimo secolo è tutt'altro che filosofico.
Non è all'inizio di nessuna conoscenza, se non di quella che l'idea di
storia da cui proviene non sta più in piedi.”
Walter Benjamin scrisse questo paragrafo, tratto dalle celebri “Tesi di
Filosofia della Storia”, nel 1940, poco prima della sua morte in fuga
dai propri persecutori, mentre l'Europa era travolta dalla barbarie
nazista.
Francesco Moises Bassano, studente
Leggi
|
|
Piccoli alberi crescono |
"Noi
eravamo giovani piante, strappate violentemente alla terra. Non siamo
diventati alberi e non abbiamo potuto portare i frutti che avremmo
dovuto portare. Ma a guardarci vivere, ad amarci,a considerarci con
rispetto e a volte con ammirazione, il vecchio dottor Korczak ha fatto
progredire la causa dei bambini. I Diritti dei bambini, riconosciuti in
tutto il mondo, sono le promesse che noi non abbiamo potuto mantenere,
i frutti che non abbiamo potuto portare."
Ilana Bahbout
Leggi
|
|
|