Paolo Sciunnach, insegnante | Disse
Rabbi Abahu (a nome di), disse Rabbi Elazar: per quale motivo fu punito
Avraham Avinu annunciandogli che i suoi figli saranno resi schiavi in
Egitto? Per via del fatto che Avraham aveva forzato i suoi Talmidei
Chachamim ad arruolarsi per combattere in guerra, come è scritto: "armò
i suoi allievi (Chanichav), nati in casa sua" (Bereshith 14, 14), si
intende allievi formati nello studio della Torah. (HaRan - Nedarim 32
a)
| |
Leggi
|
Anna
Foa,
storica |
Una
bara attracca a Salerno. Contiene i cadaveri di 26 donne, migranti. È
una nave spagnola che insieme ad altri 375 migranti porta quei cadaveri
a terra. Tutte donne. E non è forse legittimo il sospetto di una
violenza assassina sulle donne? Ma ancora non sappiamo. Sappiamo però
che è giunta a Salerno col suo carico accompagnata dall'indifferenza
generale quando non dagli insulti razzisti del web. Possiamo almeno,
noi che siamo stati vittime dell'indifferenza del mondo, accompagnare
con il nostro rispetto e il nostro dolore quelle donne?
|
|
Leggi
|
![](http://moked.it/unione_informa/strutturanl/stampa_header.jpg) |
Ostia, exploit Casapound
|
Exploit
di Casapound ad Ostia, con quasi il 10 per cento delle preferenze e un
ruolo da ago della bilancia al prossimo ballottaggio. La Repubblica
segnala la presenza di numerosi militanti ieri nei seggi di Ostia e
Ostia Nuova, per un’azione di controllo capillare delle sezioni. E nel
corso della giornata non è passata inosservata, si legge ancora, la
presenza di componenti della famiglia Spada, il clan che controlla il
racket sul litorale.
Al cimitero monumentale di Genova una delegazione di Fratelli d’Italia
rende omaggio ai caduti della Rsi e nell’occasione porta anche un fiore
sulla tomba di Ferruccio Parri. A guidarla (su delega del sindaco) il
Consigliere Sergio Gambino. Queste le sue parole, riportate da
Repubblica Genova: “È il momento di andare oltre quegli anni di guerra
civile in cui morirono persone che credevano di combattere ognuno dalla
parte giusta. Dopo anni di odio è ora di dare segnali di distensione”.
L’iniziativa è stata duramente contestata da esponenti locali di
centrosinistra, che hanno ricordato crimini e responsabilità dei
repubblichini in quei mesi drammatici.
Proprio a Genova ieri si è tenuto la consueta marcia silenziosa in
ricordo della deportazione degli ebrei genovesi, organizzata insieme da
Comunità ebraica e Comunità di Sant’Egidio. Migliaia, scrive il Secolo
XIX, le persone che hanno preso parte al corteo.
E stasera invece il grande protagonista sarà lo scrittore David
Grossman, cui verrà assegnato il Premio del Centro Primo Levi. Afferma
Grossman, intervistato dal Secolo XIX: “La gente si vergognava dopo la
Shoah, dopo la seconda guerra mondiale, a dichiararsi antisemita,
razzista o xenofoba a viso aperto perché l’ombra dell’Olocausto era
ancora incombente. Ora, dopo 70 anni questi sentimenti che temo siano
radicati negli esseri umani, stanno riemergendo in superficie e sarà
sempre così. E ogni volta che questo accade dobbiamo sforzarci di
trovare argomenti validi che li contrastino, dobbiamo pazientemente
affrontare queste esplosioni di inciviltà e ripartire”.
“Esistono morti di serie A e morti di serie B. Ci dimentichiamo troppo
spesso delle vittime del comunismo al cui confronto Hitler era un
novellino” ha dichiarato ieri Rachele Mussolini, esponente di una lista
civica a sostegno di Giorgia Meloni e nipote del dittatore fascista,
alla vigilia della partenza del Viaggio della Memoria organizzato da
Comune di Roma e Comunità ebraica. Risponde dalla Polonia il
vicepresidente della Comunità Ruben Della Rocca: “Fino a quando ci sarà
chi banalizzerà l’Olocausto, chi definirà Hitler un novellino o chi
metterà sulla bilancia altre tragedie non potremo fare altro che
continuare a organizzare questi viaggi e fare pedagogia per non
banalizzare il male” (Messaggero).
|
|
Leggi
|
|
|
pagine ebraiche intervista andreina contessa
“Miramare tra arte e natura.
Un castello per l’Europa”
La
stima di un milione di visitatori alle porte e un posto saldo sulla
vetta dei luoghi di maggiore richiamo turistico in Italia non bastano.
La concessione della piena autonomia gestionale e strategica di cui
solo pochissimi musei statali possono godere non è sufficiente.
L’unificazione sotto un’unica guida del museo nel mitico castello
proiettato nelle acque all’apice
del Mediterraneo, del prezioso parco botanico, il contorno
dell’inimitabile parco marino che tutela tutte le acque circostanti,
sono solo una premessa. Appena arrivata da Gerusalemme a Trieste per
assumere la guida del polo di Miramare, Andreina Contessa è in corsa
contro il tempo. L’esperienza del rilancio del piccolo, prezioso museo
d’arte ebraica italiana Umberto Nahon, un’operazione culturale
coraggiosa che ha attirato l’attenzione delle massime autorità
israeliane e di tutto il mondo ebraico, ha lasciato il segno. E a Miramare sta per aprirsi un grande laboratorio su cui il ministro del Beni culturali Dario Franceschini mostra di credere fermamente.
Per
salutare la nuova direttrice, festeggiare la svolta e l’inizio del
rilancio del polo culturale che sta nei sogni e nei progetti di viaggio
di mezza Europa, è arrivato a Trieste a bordo di un treno storico che
simboleggiava il ricongiungimento delle antiche strade ferrate che
hanno fatto l’Europa. La linea Meridionale (Trieste-Vienna) e la
Transalpina (Trieste-Boemia), il prestigioso museo ferroviario che
sorgerà nella stazione di Trieste Campo Marzio e l’incantevole
stazione ferroviaria di Miramare meta prediletta di Elisabetta
d’Asburgo e a lungo dimenticata ai margini del parco. Con il ministro
erano a bordo, a lanciare un troncone determinante del grande cantiere
per valorizzare un’Italia grande centro di richiamo culturale e
turistico, il governatore del Friuli Venezia Giulia Debora
Serracchiani, l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato
Renato Mazzoncini e il presidente della Fondazione Ferrovie dello Stato
Mauro Moretti.![](http://moked.it/files/2017/11/Schermata-2017-11-06-alle-11.11.53.png)
La
riapertura delle grandi vie di comunicazione ferroviaria, il patrimonio
di un parco botanico unico nel suo genere, il prezioso parco marino, il
mitico bianco castello che l’arciduca Massimiliano d’Asburgo volle
proiettato nelle acque. Da dove parte la sfida di questo nuovo incarico?
C’è – spiega Andreina Contessa – l’ambizione di rinnovare e di
ridisegnare nel rispetto rigoroso della tradizione. Ma anche vanno
valorizzate enormi potenzialità ancora non espresse. Miramare è una
realtà complessa, un patrimonio per l’Italia e per l’Europa di domani.
È già meta di numerosissimi turisti che giungono da ogni parte del
mondo, è un luogo del cuore e una componente essenziale per tutti i
triestini. Si tratta ora di ridefinire un
ruolo coerente e aperto per questo patrimonio.
![](http://moked.it/files/2017/11/Vitale-A-Contessa.jpeg)
Quale filo conduttore?
Il legame fra arte e natura. Questa è la ricetta, la combinazione che
può fare di Miramare un luogo unico, crescere ben al di là del mito
già presente. Ma si tratta di un’operazione delicata, da intraprendere
anche per recuperare lunghi tratti di storia in cui l’oblio e la
trascuratezza hanno lasciato segni profondi. Si tratta di mettere
assieme competenze molto diverse e farle funzionare in uno spazio
comune. E per questo ho voluto cominciare questo lavoro con una
giornata d’incontro dove assieme a molti esperti di grande fama
potessero esprimersi anche dei giovani professionisti che a Miramare
hanno dedicato i loro studi e le loro tesi.
Guido Vitale, Pagine Ebraiche Novembre 2017
(Nelle foto di Giovanni
Montenero, Andreina Contessa nel parco di Miramare e a colloquio con il
direttore della redazione giornalistica UCEI Guido Vitale nello storico
caffè San Marco a Trieste)
Leggi
|
pagine ebraiche novembre - speciale miramare
Rinasce il parco dell’identità
Un
castello per le genti d’Europa, un parco per coltivare la diversità e
la ricchezza culturale. E il sogno che siano gli investimenti sulla
cultura e sulla creatività a portare benessere, sviluppo e progresso
anche per le nuove generazioni. Il progetto per Miramare prende il volo
e una giornata di studio e di conoscenza tutta dedicata al futuro dello
straordinario comprensorio naturalistico e artistico che l’arciduca
Massimiliano d’Asburgo ha lasciato alle porte di Trieste, incastonato
fra Alto Adriatico e Carso, fra Oriente e Occidente, nel punto
d’incontro delle tre anime latina, germanica e slava d’Europa, segna
questa storica svolta. Moltissimi gli esperti internazionali che hanno
risposto alla chiamata del nuovo direttore Andreina Contessa, giunta
recentemente da Gerusalemme dove guidava il Museo d’arte ebraica
italiana, per raccogliere la sfida di uno dei progetti strategici più
cari al ministero dei Beni culturali.
Condotti al mattino dalla storica Rossella Fabiani e dal botanico Mauro
Tretiach alla scoperta dell’immenso patrimonio storico, artistico e
naturalistico che il castello e la riserva racchiudono, i partecipanti
sono poi stati accolti dal governatore della Regione autonoma Friuli
Venezia Giulia Debora Serracchiani per avviare, nel salone dello
storico palazzo del Lloyd di navigazione, un serrato confronto sul
lavoro da compiere. ![](http://moked.it/files/2017/11/Schermata-2017-11-06-alle-11.12.36-790x608.png)
“In
questa giornata – ha detto la Serracchiani – si lancia un segnale
importante. I finanziamenti immediatamente disposti dal ministro
Franceschini per avviare le prime opere troveranno una corrispondenza
nell’impegno del governo locale, ma anche di tutti i cittadini che
vedono in Miramare la riconquista di una missione collettiva per
l’Europa”.
(Nella foto di Giovanni Montenero, la
direttrice Andreina Contessa assieme al ministro del Beni culturali
Dario Franceschini, all’amministratore delegato delle Ferrovie dello
Stato Renato Mazzoncini e al presidente della Fondazione Ferrovie dello
Stato Mauro Moretti a bordo del treno storico legato al progetto che
porterà al rilancio del museo ferroviario europeo di Trieste Campo
Marzio e alla riapertura della linea ferroviaria Transalpina con la
realizzazione di un collegamento diretto a Miramare) Leggi
|
pagine ebraiche novembre - speciale miramare
Massimiliano I d'Asburgo, imperatore irrequieto
Il
famoso dipinto di Edouard Manet raffigura l’esecuzione in modo
estremamente dettagliato: a sinistra i tre condannati a morte –
l’imperatore Massimiliano del Messico che indossava un pastrano e un
sombrero e i suoi generali Miguel Miramón e Tómas Mejía vestiti con i
pantaloni dell’uniforme e camicie bianche. I soldati del plotone di
esecuzione formano un gruppo disordinato. Sopra il muro sullo sfondo
degli uomini assistono alla vicenda e in mezzo a loro c’è una giovane
donna che si regge la testa con entrambe le mani. Manet realizzò il
dipinto nel 1868, un anno dopo l’esecuzione, avvenuta il 19 giugno
1867. La vicenda era sulla bocca di tutti: un Asburgo, nemmeno
trentacinquenne, morto nel lontano Messico, dove governava come
imperatore con l’appoggio della Francia – questa storia bizzarra scosse
tutta l’Europa. Anche 150 anni dopo non ha perso il suo fascino.
Massimiliano, che in realtà si chiamava Ferdinando Massimiliano, era il
fratello più giovane dell’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe I.
Nacque nel 1832 dall’arciduca Francesco Carlo e dalla principessa Sofia
di Baviera e c’era chi riteneva che lui, il secondogenito, fosse più
dotato e brillante del suo fratello maggiore, che dopo la repressione
dei moti rivoluzionari del 1848 divenne imperatore.
Gerd Fesser (Die Zeit)
(Traduzione di Milena
Porsch e Anna Zanette, studentesse della Scuola Superiore Interpreti e
Traduttori dell’Università di Trieste, tirocinanti presso la redazione
giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) Leggi
|
qui genova
In corteo per non dimenticare,
in compagnia di David Grossman
Ancora
una volta una risposta forte di tutta la città. Migliaia di persone in
corteo, per ricordare la deportazione nazifascista degli ebrei genovesi
e per lanciare un messaggio rivolto al futuro. Uniti, coesi,
consapevoli. Le diverse anime della società in relazione per difendere
i valori di inclusione e rispetto di ogni vita umana essenziali in una
società progredita. E un ospite a sorpresa, tra i tanti partecipanti
all’iniziativa: lo scrittore israeliano David Grossman, che stasera
riceverà il premio annuale del Centro Culturale Primo Levi. Comunità
ebraica di Genova, Comunità di Sant’Egidio e Centro Culturale Primo
Levi hanno rinnovato l’invito a marciare compatti, da Galleria Mazzini
fino alla sinagoga di via Bertora. E all’appello hanno risposto davvero
un po’ tutti e a tutti i livelli: le istituzioni, rappresentate tra le
altre dal sindaco Marco Bucci, le diverse comunità religiose, tanti
comuni cittadini. Leggi
|
Oltremare - "Spirito" |
Non
abbiamo ancora finito di congratularci con noi stessi per l'apparizione
al Saturday Night Live show della divina Gal Gadot, che già Larry David
ci rovina la festa. La divina, o perlomeno supereroica Gadot aveva
causato due eventi mai avvenuti prima nella storia del mondo: la
trasmissione in tempo reale del SNL in Israele, seppure ad ore
antelucane; e la presenza di una lingua straniera in diretta, e per
giunta il fatto che tale lingua straniera fosse l'ebraico, cosa che ha
fatto andare in brodo di giuggiole qualunque buon ebreo all'ascolto
ovunque nel mondo, che capisse anche solo "shalom". Non esiste un
israeliano che non abbia visto (ripetutamente) il clip di Gal che
parlando solo al pubblico israeliano scherza sul fatto che la
produzione la teneva a dieta di hummus. Non molto raffinati, aggiunge.
Ecco, le cose che persino un israeliano può dire degli americani.
Daniela Fubini, Tel Aviv
Leggi
|
|
|