Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui               4 Marzo 2021 - 20 Adar 5781
IL DOSSIER DI PAGINE EBRAICHE - UN ANNO DI COVID 

"Gli italiani e il libro, numeri incoraggianti"

Saper cogliere opportunità anche in tempo di crisi: è una sfida e un impegno molto ebraico. Nel dossier “Un anno di Covid” sul numero di marzo di Pagine Ebraiche in distribuzione abbiamo cercato di declinarlo con il contributo di varie voci. Dalla scuola all’editoria, dal teatro alla ristorazione: non c’è settore che non sia stato toccato (e in alcuni casi devastato, con prospettive di ripresa ancora lontane) dalla crisi. Ma ovunque, con dedizione e coraggio, ci si è sforzati di trovare strade e modelli alternativi. Anche servendosi di strumenti tecnologici – alcuni esistenti, altri nuovi – che in breve tempo sono diventati familiari a milioni di italiani. Una strada percorsa anche dalle istituzioni dell’ebraismo italiano per venire incontro alle esigenze degli iscritti, per dare forza alla sfida di essere uniti e comunità in senso pieno anche a distanza.

Nell’anno della pandemia l’editoria di varia è cresciuta del 2,4% raggiungendo gli 1,54 miliardi di euro a prezzo di copertina. Si tratta, come ha fatto notare l’Associazione Italiana Editori in un recente rapporto, di una delle migliori performance a livello europeo.
“L’Italia è spesso vista dall’alto in basso, almeno in questo settore. Una volta tanto il modello, anche nei confronti di Paesi che tradizionalmente sono molto più avanti, siamo stati noi. E ciò grazie anche all’efficace convergenza e alla proficua collaborazione che c’è stata tra editori, librai, governo, Parlamento. Decisiva la scelta, da parte delle istituzioni, di considerare il libro un bene essenziale. Così da permettere, anche in lockdown, la fruizione e l’acquisto in libreria. Determinante il coraggio dei librai e degli editori che, nonostante la precarietà del periodo che attraversiamo, hanno continuato a investire e a produrre titoli. Il segno più relativo al bilancio del 2020 – sottolinea a Pagine Ebraiche Ricardo Franco Levi, presidente Aie – raccoglie un po’ tutti questi elementi”. Grande successo lo hanno avuto in particolare gli e-book (+36,6%). Leggera flessione invece per i libri cartacei (-0,8%). Nel complesso le copie vendute risultano il 2,9% in più del 2019, per un totale di 104,5 milioni di libri acquistati.
“Dati importanti e incoraggianti”, dice Levi. Ma che, aggiunge poi il presidente degli editori italiani (e vice presidente della Federazione degli editori europei), non devono farci dimenticare i tanti problemi irrisolti nel rapporto tra l’Italia e il libro. L’Italia è ancora oggi uno dei paesi d’Europa dove si legge meno. Una vera e propria emergenza nazionale.

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CON AUSTRIA E DANIMARCA UN RAPPORTO STRATEGICO DI COLLABORAZIONE

Israele e la diplomazia dei vaccini 

Una nuova alleanza tra Gerusalemme, Vienna e Copenhagen nella lotta contro il coronavirus. E in particolare sul fronte della ricerca dei vaccini anti-Covid. Questa la premessa che ha portato in queste ore in Israele il cancelliere austriaco Sebastian Kurz e il Primo ministro danese Mette Frederiksen. Sia l’Austria che la Danimarca hanno espresso la propria frustrazione per il ritmo della campagna dei vaccini nell'Unione Europea. “Dobbiamo prepararci per ulteriori mutazioni del virus e non dovremmo più dipendere solo dall’Ue nella produzione di vaccini di seconda generazione” ha dichiarato Kurz, annunciando l’intenzione di fare ricerca con Israele. Generando una forte polemica interna all’Unione, il cancelliere austriaco ha poi dichiarato che Austria e Danimarca “produrranno dosi di vaccino di seconda generazione per ulteriori mutazioni del coronavirus insieme a Israele, oltre a fare ricerche congiunte su possibilità di trattamento”. Da qui dunque la visita di queste ore, volta sia ad analizzare il modello israeliano per la somministrazione dei vaccini – il paese ha superato quota 50 per cento di vaccinati con prima dose e 30 per cento con la seconda – sia a costruire una cooperazione scientifica per dare nuove risposte all’evolversi della crisi sanitaria.

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IL GRANDE CAMPIONE E LA NUOVA SFIDA ISRAELIANA

Chris Froome, un debutto sotto le aspettative 
Ma lui rilancia: "Punto al quinto Tour"

Se il buongiorno si vede dal mattino, l’avventura di Chris Froome in maglia Israel Start-Up Nation non è iniziata nel modo migliore. Il ciclista britannico, quattro volte vincitore al Tour de France, da poco approdato alla corte del magnate israeliano Sylvan Adams, ha fatto il suo atteso esordio all’UAE Tour 2021.
La prima tappa del World Tour, che negli scorsi giorni ha attraversato gli Emirati Arabi Uniti, aveva alla sua partenza molti dei protagonisti annunciati di questa stagione. Non tutti hanno brillato come ci si aspettava. Ma pochi hanno deluso come Froome, spesso in affanno anche nelle tappe a lui più congeniali: il quarantasettesimo posto nella graduatoria finale, a oltre ventidue minuti dal vincitore, lo sloveno Tadej Pogacar, è sufficientemente eloquente.
Per Froome era la prima prova ufficiale dopo settimane di allenamento in solitaria in California e i risultati di inizio stagione, molto spesso, sono solo un parziale indicatore sullo stato di salute di un ciclista. Qualcuno però, tra gli addetti ai lavori, la domanda se l’è posta: è davvero praticabile l’assalto al quinto Tour, come Froome va dicendo da mesi e come tutti gli appassionati israeliani della bicicletta si augurano? Un’ambizione di cui mai ha fatto mistero lo stesso Adams, più volte sentito su questo tema da Pagine Ebraiche. 
Froome, in una recente intervista con il britannico Guardian, ha confermato che l’obiettivo è quello: “Non c’è niente cui pensi più di questo. È una questione anche di testa. Spero che il corpo mi segua”, ha affermato il quasi 36enne Chris. L’anagrafe potrebbe infatti pesare in modo negativo rispetto a candidati più giovani. Come lo stesso Pogacar, 22 anni, trionfatore lo scorso anno a Parigi. Uno dei tanti ragazzini terribili che puntano ad archiviare quelli della generazione di Froome. Che però, nell’intervista col Guardian, tutto sembra fuorché uno sul viale del tramonto.

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IL CICLO DI INCONTRI UCEI "DONNE NELL'EBRAISMO"

Otto Marzo: a confronto con la ministra Bonetti

Una ospite speciale per il prossimo appuntamento di "Donne nell'ebraismo", la rubrica di interviste a cura dell'area Educazione e Cultura dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. In collegamento, in occasione delle iniziative legate alla ricorrenza dell'otto marzo, la ministra per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti. 
L'intervista, condotta da Raffaella Di Castro, sarà trasmessa alle 10.30 di martedì 9 marzo sulla pagina Facebook e sulla webtv UCEI. 

LA GIORNATA DEI GIUSTI AL MONTE STELLA 

L'umanità e la prova del Covid: gli esempi da seguire

Un appuntamento dedicato a ricordare e sostenere chi si batte per la democrazia, la tolleranza e la solidarietà. Così l’associazione per il Giardino dei Giusti di Milano presenta la nuova Giornata dei Giusti dell’Umanità. L’associazione, composta da Gariwo, Comune di Milano e Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ha scelto di dedicare questa edizione al “mondo segnato dal Covid”, con un evento organizzato per domani al Monte Stella di Milano. A intervenire in apertura di giornata il sindaco Giuseppe Sala, il presidente di Gariwo Gabriele Nissim e il vicepresidente dell’UCEI Giorgio Mortara. 

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Setirot - Giusti
Tra due giorni, il 6 marzo, si celebrerà la Giornata europea dei Giusti, proclamata nel 2012 dall’Europarlamento per iniziativa di Gariwo e dal 2017 legge italiana votata dal Parlamento e firmata dal Presidente Mattarella.
Stefano Jesurum
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Israele e le alleanze sul vaccino
Molte famiglie ebraiche europee, dopo la seconda guerra mondiale, non hanno comprato macchine tedesche per quasi mezzo secolo, cambiando idea solo dopo aver visto che in Israele i taxi erano Mercedes e gli israeliani non si facevano problemi a comprare Volkswagen e altri marchi tedeschi.
 
Vittorio Ravà
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La democrazia in America
Il ritorno sulla scena politica di Donald Trump con il discorso tenuto a Orlando in Florida il 28 febbraio non sembra aver suscitato reazioni adeguate. Eppure l’ex Presidente ha ripetuto senza variarle le accuse di brogli rivolte ai democratici, invitando anzi i suoi sostenitori a battere i democratici “per la terza volta” nel 2024. 
Valentino Baldacci
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Spuntino - Senza inciampo
La parashà di Ki Tissà esordisce con un passaggio palesemente attuale: “Non ci sarà tra di loro una piaga” (Es. 30:12). In ebraico “neghef” (=piaga) ha la stessa radice di “neghif” (=virus). Questa condizione è collegata al censimento che va fatto contando il mezzo siclo versato da ciascun adulto di almeno vent’anni compiuti. 
Raphael Barki
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Machshevet Israel - La dialettica di rav Kook
Nel 1921, esattamente cent’anni fa, in terra d’Israele (da poco divenuta Mandato Britannico di Palestina) veniva istituito la Rabbanut ha-rashit le-Israel o rabbinato supremo, un organismo bicefalo perché condiviso ex aequo da un rabbino-capo sefardita e da un rabbino-capo ashkenazita. 
 
Massimo Giuliani
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