Giornata Europea della Cultura Ebraica
Aperta ad Ancona la Sesta edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica
Grande affluenza di pubblico alle manifestazioni in programma in tutta Italia oggi per la Sesta edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica.
“Si è voluto evidenziare come una minoranza possa salvaguardare la propria cultura convivendo in pace con la maggioranza portatrice di una cultura diversa”, è stato l’esordio di Franca Foà Ascoli, Presidente della locale Comunità, aprendo i lavori nella Sinagoga di Ancona, città capofila per l’Italia. Dopo i saluti del Sindaco Fabio Sturani, del Presidente della Provincia di Ancona Enzo Giancarli, e di Gianmario Spacca, Presidente della Regione Marche, è intervenuto Jonathan Joseph, Presidente del Consiglio Europeo delle Comunità Ebraiche in visita per l’occasione nella piccola comunità ebraica marchigiana. L’inglese Joseph, portando il saluto dei trenta paesi europei, ha sottolineato quanto gli Ebrei possano essere considerati i precursori del concetto contemporaneo di “europeo” grazie agli scambi di genti e ai commerci da loro promossi nell’intero Vecchio Continente. “Con cultura ebraica intendiamo molte cose differenti: esprimiamo il pensiero, la filosofia, la storia, l’etica, il folklore ed anche la normativa alimentare”: queste le parole del Presidente dell’Assemblea dei Rabbini d’Italia Giuseppe Laras, “auguro a noi tutti – ha aggiunto – di uscire da questa Giornata arricchiti culturalmente, anche per combattere gli elementi negativi che albergano nelle nostre anime”.
Mario Baldassarri, Vice Ministro dell’Economia, ha affermato che “la cultura va tradotta nella pratica e nelle scelte quotidiane e il governo italiano ha operato scelte di pace, aprendosi alle altre culture, ma senza confondere le diverse, rispettive identità, fondamentali per comprendere se stessi e gli altri”. Un ricordo personale è stato l’esordio di Amos Luzzatto, Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che ha ricordato il valore della cultura e dello studio anche, soprattutto, nei momenti difficili: “Nei giorni bui della legislazione antiebraica, quando come tutti i miei coetanei ebrei sono stato espulso dalla scuola pubblica, mio nonno Dante Lattes mise sul mio tavolo due libri di studio: uno di latino ed uno di ebraico”. E ha concluso affermando la necessità che il concetto di identità si coniughi con quello di integrazione senza sopraffarsi reciprocamente: “Integrazione non può significare perdita della propria identità, né la conservazione della propria tradizione culturale può significare chiusura al mondo o esclusione. Altrimenti – sottolinea Luzzatto – si crea una miscela esplosiva, perché proprio parlare insieme significa non violenza, superamento del terrorismo, far tacere le armi e far parlare la cultura”. Il ricco programma marchigiano prevedeva iniziative in tutto il territorio della Regione, a cominciare, sempre ad Ancona, con l’inaugurazione della prima parte dei lavori di ristrutturazione del Campo degli Ebrei, l’antico cimitero ebraico nel Parco del Cardeto, restaurato e recuperato alla città.
Il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Rocco Buttiglione, in visita al ghetto storico di Venezia, dove si è trattenuto per oltre un’ora, ha affermato: “Sono qui per testimoniare il fatto che tutta la nazione partecipa a questo momento di festa”. Ed ha aggiunto che “dobbiamo essere debitori anche della tradizione culinaria ebraica. E’ sicuramente un tema su cui cultura italiana e cultura ebraica si incontrano fino ad essere praticamente indistinguibili. La Comunità Ebraica – ha proseguito Buttiglione – è uno degli elementi costitutivi della comunità e dell’identità nazionale italiana”.
In un messaggio inviato ad Amos Luzzatto, anche Romano Prodi ha sottolineato quanto “la ricchezza della cultura degli ebrei italiani sia frutto ed espressione di una tradizione coltivata e difesa con amore ed orgoglio”. E, conclude il testo, ” l’Italia e l’Europa saranno in futuro tanto più belle e vivibili quanto più saranno capaci di rispettare e valorizzare gli apporti delle diverse componenti della loro società”. In visita alla Sinagoga di Milano anche Piero Fassino, Segretario dei DS, che ha ribadito: “Dobbiamo abituarci a vivere in una società multietnica, multiculturale e multireligosa e dobbiamo batterci per respingere l’intolleranza e arrivare ad una società capace di far convivere armonicamente le differenze”.
Nelle località italiane aderenti alla Giornata, la partecipazione del pubblico è stata maggiore degli altri anni superando ogni aspettativa e sottolineando così il gradimento delle varie iniziative: visite a luoghi di culto, musei e siti archeologici, concerti di musica ebraica e convegni. Le iniziative sono state arricchite, in sintonia con il tema di quest’anno, da assaggi di piatti della tradizione ebraica.
Roma, 4 settembre 2005