Valuteremo il libro di Giovanni Paolo II

24/02/2005 Luzzatto: ‘Valuteremo con attenzione il libro di Giovanni Paolo II’

”Noi ebrei leggeremo attentamente il libro e pacatamente lo valuteremo, esprimendo così il nostro giudizio di lettori. Ma, all’indomani del 27 gennaio, ‘Giorno della Memoria’, dovremmo ricordare a noi e agli altri che qualsiasi equiparazione della Shoah ad altri episodi più o meno dolorosi nella vita sociale dell’Europa è per noi assolutamente inaccettabile. La Shoah è stata infatti stata lo sterminio di sei milioni di persone colpevoli solo per quello che erano e neppure per quello che avrebbero fatto. Per tutti gli altri aspetti, al contrario, si tratta di scelte personali che si farebbero comunque, ma sulle quali il potere pubblico deve decidere se intervenire in maniera repressiva o se rispettare la libertà di scelta individuale che potrebbe non piacere ad una parte della società ma non colpire direttamente coloro che non la condividono”.

Così si è espresso il Presidente dell’Ucei Amos Luzzatto, intervistato dall’Ansa, commentando le interpretazioni di stampa sulle anticipazioni del nuovo libro di Giovanni Paolo II ‘Memoria ed identità’.

Luzzatto ha poi affrontato gli altri aspetti che sarebbero contenuti nel libro del Papa. ”Con il rispetto che merita Giovanni Paolo II del quale conosciamo bene l’amicizia per il mondo ebraico – ha spiegato Luzzatto – dobbiamo fin da questo momento soffermarci su due punti importanti. Il primo riguarda la giusta considerazione per il fatto storico (che rappresenta un rischio permanente) che un parlamento legalmente eletto possa aprire la strada a un regime tirannico ed antiparlamentare. Il problema è all’ordine del giorno e può essere affrontato forse solo attraverso un bilanciamento di poteri che impediscano questa deriva”.

”L’altro aspetto – ha spiegato – riguarda l’affermazione che contesterebbe in Cartesio l’aver messo in primo piano l”Io’ relegando in seconda battuta l”Essere’. Si tratta di un discorso filosofico affrontato da illustri pensatori e lungi da essere risolto da un libro, tanto meno, da un’intervista. Ma che l’uomo possa decidere da solo senza Dio può anche significare che l’uomo debba assumersi le proprie responsabilità senza rifugiarsi dietro ad un determinismo che, considerando tutto predisposto, possa esentare il criminale dalla sua colpa”.

”Non c’è dubbio che ognuno, tanto più il Papa – ha aggiunto ancora Luzzatto tornando al rapporto tra politica ed etica – ha diritto di esprimere i propri principi e condannare alcune leggi votate dal parlamento che li contraddicono. Ma il ‘parlamento’ rappresenta per definizione anche coloro che lo hanno votato seguendo altri principi ed altri convincimenti e che hanno altrettanto diritto a esprimerli e farli valere”. ”Voglio ricordare con dolore profondo – ha concluso – che in passato molti di coloro che affermavano di privilegiare il volere di Dio sulle decisioni avventate degli uomini sono stati protagonisti poi di guerre fratricide, di torture ed esecuzioni capitali che oggi non approveremmo più”.