Approvata mozione su antisemitismo
Il Senato ha approvato una mozione di condanna sui recenti episodi di antisemitismo.
Lo scorso 25 maggio il Senato ha approvato, all’unanimità, una mozione di condanna sui recenti episodi di antisemitismo verificatisi nelle università italiane.
La mozione recita:
Il Senato,
premesso che:
in tutta l’area del Medio Oriente le università israeliane sono sempre state caratterizzate dalla libertà di ricerca, di critica, di insegnamento, di apprendimento;
nella stagione che vede formandosi e riformandosi rapporti accademici fra atenei israeliani e palestinesi sembra destarsi in Europa un fronte di ostilità nei confronti delle università israeliane;
è stato approvato in aprile dalla Britain’s Association of University Teachers un piano di boicottaggio contro due importanti istituzioni universitarie israeliane;
episodi di contestazione e talvolta di squadrismo contro diplomatici israeliani invitati a svolgere lezioni in università italiane si sono nel corso dell’ultimo anno ripetuti (Pisa, Firenze, Torino) senza sanzioni di nessun tipo;
un appello del Comitato accademico per la lotta all’antisemitismo è stato ospitato venerdì 29 aprile 2005 su «La Repubblica»;
Amos Luzzatto e David Meghnagi, firmatari di tale appello, vi evidenziano preoccupazioni sul degenerare in antisemitismo di talune forme di avversione al sionismo, preoccupazioni più volte fatte proprie dall’Unione europea;
già in una mozione a firma dei senatori Del Turco ed altri (1-00219), approvata dal Senato nel gennaio 2004, erano state fatte valere e condivise dal Governo preoccupazioni, indicazioni, valutazioni analoghe;
al Ministro dell’università l’ambasciatore israeliano in Italia, in seguito a fatti svoltisi all’Università di Torino e registrati con indignazione dalla stampa mondiale, ha rivolto il 10 maggio 2005 formale richiesta di «assicurare libertà accademica e libertà di espressione ad ogni individuo»;
in una lettera rivolta ai Rettori il giorno dopo (si veda l’articolo del «Corriere della sera» dal titolo «La Moratti e i rettori: via l’antisemitismo dall’università», pubblicato il 12 maggio 2005, a pagina 23), il medesimo Ministro li ha sollecitati a reprimere ogni forma di antisemitismo, anche adottando «formali atti istruttori» per individuarne i responsabili, nei confronti dei quali assumere provvedimenti idonei,
impegna il Governo ad adoperarsi, nell’ambito delle proprie prerogative:
a sollecitare da parte dei massimi organi della nostra autonomia universitaria (Consiglio Universitario Nazionale e Conferenza dei Rettori) un attento approfondimento delle vicende riconducibili ad antisemitismo e a ogni tipo di discriminazione culturale o politica (*);
a far rispettare in qualsiasi sede e occasione accademica (**) quei valori di libertà intellettuale (***) irrinunciabili nella vita universitaria, contro intimidazioni o soltanto ipocrisie del tipo di quelle che hanno visto calpestata, per i diplomatici israeliani invitati (***), la libertà di esprimersi nei nostri atenei;
a documentare sul piano internazionale, a cominciare dalla Conferenza O.S.C.E. di Cordova sui temi dell’antisemitismo dell’8 e 9 giugno, come si stia operando nel nostro paese per sradicare ogni forma di antisemitismo, pur isolato, nelle nostre università, atteggiamenti, certo non specificamente italiani, ma che in Italia evocano (****) le peggiori tradizioni della nostra storia civile.
(*) Le parole evidenziate sostituiscono le altre: «una considerazione meno superficiale delle vicende riconducibili ad antisemitismo e a ogni tipo di discriminazione o interdizione».
(**) La parola evidenziata sostituisce l’altra: «universitaria».
(***) Sono inserite le parole evidenziate
(****) Le parole evidenziate sostituiscono le altre: «per sradicare un antisemitismo accademico, certo non specificamente italiano, ma che in Italia evoca» .
25 maggio 2005