Noterelle – P(i)riamo

In queste settimane mi è capitato di vedere, uno dietro l’altro, due film sulla Grecia (Troy e Trecento). Negli stessi giorni sui giornali qualcuno si chiedeva se non si corre il rischio di fare film sulla Shoah come una volta in serie si producevano western. Dopo l’ambiguo The reader, più che di rischio, a me sembra, ormai, si debba parlare di certezza. Da tempo la produzione cinematografica sul tema dello sterminio ebraico va cristallizzandosi in un genere commerciale serializzato. Quali fili sottili leghino il Priamo di Troy a Schindler, le Termopili al ghetto di Varsavia non saprei dire: mi chiedo semplicemente se, invece del western, non si dovrebbe proficuamente tentare un confronto con la tragicità greca.
Nello splendido Gli scomparsi, riflettendo sulle possibilità di narrare l’indicibile, Daniel Mendelsohn si dice convinto che “perfino Rashi sarebbe d’accordo nel dire che la tragedia greca è insuperata quanto a concisione ed eleganza”. La “canzone dei Greci” ha sempre attirato il mondo ebraico; dai tempi di Filone esiste una visione greco-ebraica delle cose che Arnaldo Momigliano ha chiamato “la saggezza straniera”.
Non si riesce allora a capire perché, nel discutere di Costituzione europea, tanto s’insista oggi sulle radici ebraico-cristiane, sorvolando su quelle greco-ebraiche. Da
Priamo all’ellenismo alessandrino non si arriva forse fino all’Ulisse greco-ebreo Leopold Bloom, ideato da Joyce e modellato su abitudini e tic nervosi degli ebrei triestini?
Il luogo per eccellenza di questo profondo filone culturale è Salmi 21.11, che inizia con la parola “P(i)riamo”. L’omofonia fra il re troiano Priamo e l’ebraica espressione, che
significa “il loro frutto”, ci era stata svelata dal grande Leon Modena, rabbino veneziano del XVII secolo, in un passo memorabile della sua autobiografia (Vita di Jehudà, Zamorani, 2000, p. 51), un brano su cui sono chiamati a riflettere gli ebrei ironicamente arguti, che amano giocare con le parole, senza dimenticare gli incroci della storia.

Alberto Cavaglion