La Benedizione del sole. Il miracolo della creazione
Una preghiera per il sole? Può sembrare un rito pagano ma si tratta di uno dei più rari riti ebraici . Il Talmud (Berakhot 59a) ci dice che ogni 28 anni il sole si trova nella stessa posizione, nella stessa ora del giorno e nello stesso giorno in cui si trovava quando fu creato a Gerusalemme esattamente alle 6 del pomeriggio. Un calcolo piuttosto complicato, quello elaborato dai nostri Maestri, che sottolineano tale evento con la prescrizione della recita di una benedizione “Benedetto tu o Signore, Dio nostro Re del mondo, che fa l’opera della creazione”, seguita da alcuni salmi che allo stesso modo esaltano l’opera della creazione.
Questo della Birkhat ha Chammah è forse il rito più raro della ritualistica ebraica e non scevro da numerose discussioni fra i Maestri che temevano si potesse fraintendere il senso di questa celebrazione. Ciò che si celebra è infatti l’opera della creazione del sole da parte dell’Onnipotente e non il sole in quanto tale.
Fra qualche giorno, esattamente l’otto aprile, vigilia di Pesach, nelle prime ore del mattino, i fedeli usciranno dalle sinagoghe e davanti al sole (speriamo che ci sia) reciteranno questa speciale preghiera. La Comunità Ebraica di Torino quest’anno oltre ad eseguire il rito della Birkhat ha Chammah, celebrerà la pubblicazione di un testo di questa preghiera, che il rav Alberto Somekh ha rintracciato nell’Archivio ebraico Terracini di Torino: un manoscritto proveniente da quella che una volta era la Comunità ebraica di Mondovì.
Rav Somekh ci racconti la storia di questo ritrovamento.
L’archivio Terracini, nato nel 1973 grazie a un notevole lascito di libri e documenti appartenuti ai fratelli Benvenuto e Alessandro Terracini, dispone anche di una biblioteca nella quale sono pervenuti volumi da tutte le comunità ebraiche del Piemonte. Nel fondo della Comunità di Mondovì alcuni anni fa abbiamo trovato un antico manoscritto dell’800 che attesta una Birkhat ha Chammah, e si è deciso di stamparlo nell’ambito di una ricerca che si sta conducendo sul patrimonio storico ebraico di quella città. Ho curato la pubblicazione del testo ebraico con traduzione, introduzione e note esplicative in ebraico e in italiano.
Quali sono gli aspetti liturgici della preghiera?
Vi è un contenuto in versetti e salmi in cui le creature ringraziano l’Onnipotente per l’opera della creazione. Qui a Torino vi sarà una cerimonia che si svolgerà subito dopo la tefillà di shachrit. Saliremo sulle cupole della sinagoga e reciteremo la benedizione.
Quest’anno poi, la celebrazione coincide con la vigilia di Pesach, com’era già avvenuto nel 1925, e questo rende ancora più impegnativa una giornata che già lo è perché alla tefillà ordinaria si aggiunge il digiuno dei primogeniti e la Birkhat ha Chammah.
Questa preghiera non viene un po’ meno al principio di non amare altri dei…
Assolutamente no, e non bisogna cadere in quest’errore. Noi non ci rivolgiamo direttamente al sole, ma al Creatore e lo ringraziamo per l’opera della creazione del sole, per la sua bellezza, per il suo calore, per la sua luce. Non c’è alcuna possibilità di fraintendere. Anzi, questa berachà ribadisce la concezione ebraica del rapporto con il creato.
Or ha Chamma
A cura del rav Alberto Moshè Somekh
Zamorani Editore, pagg. 88, 14 euro
Lucilla Efrati