Il momento della verità del Giorno puro
Per i marrani Yom Kippur era il giorno più importante dell’anno un legame che li teneva ancora uniti all’ebraismo dei padri. Lo chiamavano el dia puro, che voleva dire sia il “giorno puro”, sia il “giorno della purificazione”, o anche ayuno mayor, cioè il “grande digiuno”. Pur rischiando spesso la morte, facevano ogni sforzo per celebrarlo con solennità, indossando abiti per l’occasione, digiunando e recitando le preghiere che ancora conoscevano. Era per loro anche un giorno di verità in cui dovevano confessare di condurre un’esistenza segnata dalla colpa, dalla dualità e dalla dissimulazione in cui vivevano. Si consolavano però ricordando che per l’ebraismo il peccato non è inestirpabile. E perciò il momento in cui veniva intonato il Kol Nidrè aveva per loro un significato di un nuovo inizio, la possibilità di un ritorno.
Donatella Di Cesare, filosofa