identità…

Questa è la settimana in cui leggeremo la parashà di Itro, quella dei dieci comandamenti, che prende il nome dal suocero di Moshè che ebreo non era, anzi, era sacerdote di culti pagani, per poi abbracciare il monoteismo. Il Decalogo propone, tra l’altro, due domande: se la Torà è tutta santa e tutte le mitzwot sono importanti, che ci sta a fare una sintesi di dieci affermazioni? E ancora: quale è il rapporto delle nazioni del mondo (simboleggiate da Itrò) nei confronti di questi dieci principi? Secondo la tradizione rabbinica gli ebrei devono osservare tutta la Torà e non solo dieci regole, e i popoli della terra devono osservare sette regole, e non dieci. Sembrano problemi vecchi e fermi a millenni fa, ma, come ha dimostrato nel suo discorso nella Sinagoga di Roma Benedetto XVI, la questione è attuale e irrisolta, perché tocca il cuore delle differenti identità e del modo in cui si pongono rispetto alla Torà.

Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma