Moked – Lag BaOmer, intensità e gioia
Questa domenica, il 18 di Iyar, cadrà Lag BaOmer, il trentatreesimo giorno dell’Omer (secondo la Ghematriah la lettera “lamed” [ל] vale 30 e la lettera “gimel” [ג] vale 3, pertanto le due lettere assieme fanno 33 [לג). Un momento di festa che sarà festeggiato con intensità e gioia anche dai partecipanti al Moked primaverile, la convention organizzata dal dipartimento Educazione e Cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, in cui si interrompe il periodo semiluttuoso che va dal secondo giorno di Pesach e finisce con la festa di Shavuot. Durante i cinquanta giorni dell’Omer, infatti, si ricordano, oltre alle tante Comunità ebraiche che rimasero vittima delle crociate, le dodicimila coppie di allievi di Rabbi Akiva, che morirono per la diffusione di una pestilenza. Secondo la tradizione talmudica, i discepoli del celebre maestro furono puniti da D-o perché “non agirono con rispetto l’uno dell’altro”. L’epidemia che li colpì, terminò proprio il giorno di Lag BaOmer che da allora divenne un giorno di festa e, come ha ricordato Rav Adolfo Locci nel suo editoriale su Hatikwa, rappresenta il simbolo della Ahavat Israel (amore per Israele), ovvero del rispetto del prossimo.
Durante Lag BaOmer cadono, dunque, le diverse proibizioni che caratterizzano il periodo dell’Omer: è permesso celebrare matrimoni, radersi la barba o tagliarsi i capelli. Nel Medioevo questo giorno aveva assunto un significato particolare per gli allievi delle scuole rabbiniche, tanto da venire definito “Festa dello studioso”. Questa tradizione si è conservata fino ai giorni nostri, infatti in Israele, nei campus universitari, i giovani continuano a festeggiare questa ricorrenza come la “giornata dello studente”.
Oltre all’epidemia degli allievi di Rabbi Akiva, nel giorno di Lag BaOmer cade anche l’anniversario della scomparsa di Rabbì Shim‘on Bar Yochai, riconosciuto come l’autore di uno dei libri fondamentali della Kabbalah, lo Zohar. La sua tomba presso il villaggio di Meron, vicino città di Sofen, è diventato un luogo di pellegrinaggio e il 18 di Iyar viene riconosciuto come Yom Hillula, un giorno di celebrazioni gioiose e allegre. Molte persone infatti si raccolgono ogni anno a Meron per festeggiare con danze, canti ed accensioni di grandi falò il ricordo di Rabbì Shim‘on Bar Yochai. Alcuni portano i propri figli, al terzo anno di età, a rasarsi per la prima volta i capelli come segno di buon auspicio e fortuna.
Terzo avvenimento che si ricorda durante la festa di Lag BaOmer è la rivolta di Bar Kokba. Tra il 135 e il 132 e.v. Shimon Ben Kosiba, soprannominato Bar Kokba (figlio della stella), guidò l’insurrezione, inizialmente vittoriosa, di una parte del popolo di Israele contro i romani. La ribellione, di cui Rabbi Akiva fu il leader spirituale, fu poi sedata nel sangue. Bar Kokba, di cui si narrano le gesta eroiche, trovò la morte nella famosa fortezza di Betar (nome ripreso da Zeev Jabotinski nel 1923 quando creò il movimento giovanile sionista revisionista Betar), assediata per oltre un anno dalle legioni del generale Sesto Giulio Severo.
Tradizionalmente la rivolta di Bar Kokba viene ricordata con l’accensione di falò, in memoria dei fuochi di segnalazione accesi dai ribelli sulle montagne, mentre i bambini giocano con arco e frecce.
Daniel Reichel