Midterm Election – Eric Cantor nuovo leader repubblicano
“Le elezioni di questa notte parlano della necessità di ascoltare le persone e il messaggio inviato dagli elettori è che a loro non piace questa riforma sanitaria. Vogliono vedere che ci concentriamo sulla questione dei posti di lavoro e su questo punto, fino ad ora, non hanno avuto nessun riscontro”. Con queste parole il deputato repubblicano Eric Cantor (Virginia) ha commentato i risultati elettorali che, come è noto, hanno sancito il trionfo dei repubblicani alla Camera dei Rappresentati. Unico ebreo eletto fra i conservatori, Cantor (nell’immagine), con ogni probabilità, diventerà il leader del Gop proprio alla Camera, ruolo di primissimo piano nel panorama politico americano. “Ha coltivato le forze a destra e sarà lui, apparentemente, a diventare l’erede di questa tradizione – ha commentato Gilbert Kahn, politologo della Kean University, in merito alla straordinaria ascesa di Cantor – E’ un risultato notevole per un ebreo nel partito repubblicano; con Cantor ci sarà un maggior peso della forza ebraica fra i vertici del Congresso”. Il deputato della Virginia ha recentemente dichiarato di aver ricevuto diverse minacce, “non solo per le mie posizioni politiche ma anche per la mia origine ebraica”. Minacce e intimidazioni evidentemente non lo hanno fermato: Cantor oggi è uno dei delfini del partito conservatore e la fiducia dell’ala repubblicana lo porterà a sedere in una delle posizioni di maggior prestigio su scala nazionale. Diventare leader della maggioranza, garantirà a Cantor un ruolo di indiscusso potere all’interno della Camera, secondo per importanza solo al probabile nuovo speaker John Boehner.
Mentre i repubblicani gioiscono, i democratici cercano di rimettersi in piedi dopo la batosta elettorale. La disfatta alla Camera ovviamente ha toccato anche i diversi candidati di origine ebraica che, a dirla tutta, hanno resistito, nel complesso, meglio rispetto ad altri colleghi. Nei diciotto seggi in cui erano in corsa, quindici “democratici ebrei” sono riusciti ad ottenere la vittoria o la riconferma. Florida(2), New York, New Jersey e Wisconsin, gli stati in cui i candidati repubblicani hanno avuto la meglio.
Al senato, invece, la democratica Barbara Boxer si è confermata in California, così come Charles Schumer a New York e Ron Wyden nell’Oregon. Al ballottaggio, invece, si andrà molto probabilmente in Colorado dove Michael Bennet, figlio di sopravvissuti alla Shoah, è impegnato in uno scontro alla pari con Ken Buck, esponente del partito conservatore Tea Party.
In un quadro più ampio della situazione, il trionfo repubblicano di ieri potrebbe costringere Obama, non solo a ripensare la politica sul fronte interno, ma anche ad adottare nuovi provvedimenti sul versante internazionale. E una dei punti più delicati è la questione israeliana. “Il Congresso dovrebbe avere un impatto tangibile nel miglioramento dei rapporti sulla asse U.S.A – Israele” dichiarava una settimana fa Eric Cantor al quotidiano israeliano Haaretz. Oggi queste parole non possono che assumere un peso maggiore, in particolare grazie al ruolo che lo stesso Cantor dovrebbe assumere. “Se riconquisteremo la maggioranza – confidava il deputato della Virginia ad Haaretz- useremo la nostra larga piattaforma per dimostrare che tutelare l’autorità di Israele è interesse strategico e morale per gli Stati Uniti. Cercheremo di allentare la pressione sullo Stato ebriaco dell’amministrazione che, invece, vorrebbe che Israele facesse concessioni che comprometterebbero la sua stessa sicurezza già sottile”.
Daniel Reichel