Voci a confronto

I tre argomenti principali nella rassegna di oggi sono prosecuzioni di notizie dei giorni scorsi. In Israele si è in attesa della decisione del consiglio dei ministri sulle offerte americane di appoggio militare e politico in cambio del rinnovo per tre mesi della sospensione delle costruzioni in Giudea e Samaria – non a Gerusalemme (La Stampa). L’offerta viene descritta come così ricca e generosa da “non poter essere rifiutata” (Virginia Di Marco sul Riformista) :aerei dell’ultima generazione, appoggio diplomatico contro i colpi di testa eventuali dell’Autorità Palestinese, non rinnovabilità del blocco. Sicché vi sarebbe un’esile maggioranza nel Consiglio dei ministri per sostenerla (David Ariel sul Foglio). Ma certamente alla sua approvazione seguirebbero forti tensioni politiche dentro la maggioranza e dentro il Likud, con il possibile esito di un cambio nell’appoggio parlamentare al governo, in cui forse Kadima prenderebbe il posto di Yisrael beitenu (Esposito sull’Opinione, Marretta su Liberazione, De Giovanangeli sull’Unità). Per ora questi sono tutti scenari, da seguire naturalmente con la massima attenzione.
L’altro tema che si ritrova sui giornali è l’aggressione subita da uno studente israeliano a Genova ad opera di un suo collega palestinese: un fatto denunciato tre giorni fa da “Yediot ahronot” e ripreso ieri da parecchi giornali italiani. Oggi ci torna sopra Dimitri Buffa sull’Opinione, ne parla in termini “ecumenici” Dino Frambati su L’Avvenire e fornisce nuovi dettagli Il Secolo XIX, anch’esso col proposito di minimizzare e travestire l’aggressione da “rissa”. E però a leggere la cronaca del giornale locale appare evidente che alla Casa dello studente di Genova gli studenti arabi fanno il bello e il cattivo tempo, violando il regolamento spesso e volentieri. Speriamo che questo brutto episodio si concluda non solo con la punizione dell’aggressore, ma anche con il ristabilimento della legalità nelle strutture universitarie genovesi.
Infine vi sono le reazioni alle aggressioni subite dai cristiani in Iraq (che continuano, anche ieri due caldei sono stati ammazzati). Vi è un’iniziativa diplomatica all’Onu sostenuta da Frattini per garantire la libertà di religione, come racconta L’Avvenire in una notizia siglata RE. Da leggere, sempre sul giornale cattolico in un pezzo di Luca Liverani “l’allarme del vescovo iracheno Mikhael Al-Jamil”: «C’è chi progetta un nuovo Medio Oriente tutto musulmano e vede le minoranza cristiane «come un ostacolo per alcuni progetti politici ed economici». «Sarebbe un mostro – dice – che avrebbe sempre bisogno di essere ricoverato nell’ospedale della politica internazionale». Un mostro «senza storia, senza tradizione, senza etica, senza Dio». Il presule lancia un duplice appello. All’Occidente perché «alzi la voce contro ogni fanatismo, ingiustizia e violenza, in difesa della convivenza»
Si riprendono anche le informazioni sul rifugio offerto dagli Usa agli scienziati nazisti (Alviti su Liberazione, Broucher su Le Monde). Fra le inchiesta, da leggere quella del Foglio sulla costruzione di un grande ospedale sotterraneo a Haifa per poter difendere i malati dai missili di Hezbollah. Interessante l’ampia recensione pubblicata sull’Osservatore romano a proposito del libro di Giorgio Israel sugli “scienziati” sostenitori delle politiche razziste del fascismo, per lo più indisturbati dopo la restaurazione della democrazia.
Una polemica è sorta infine a proposito del saluto “del legionario” (pugno chiuso sul cuore) eseguito ad Auschwitz dall’assessore romano Marsilio in visita con gli studenti (Repubblica, Messaggero)

Ugo Volli
16 novembre 2010