Israele: Passaggio di consegne nel Mossad. Ex capo Degan fa il punto della situazione

Tel Aviv, 7 gennaio
Dopo otto anni di alla guida del Mossad, Meir Degan, nel suo discorso di commiato, fa il punto della situazione: “L’Iran non riuscirà a produrre un primo ordigno nucleare prima del 2015, se le attuali pressioni internazionali nei suoi confronti resteranno inalterate”, avrebbe affermato Degan, secondo quanto riferito dal giornale Yedioth Aharont. E ancora: “Israele dovrebbe eventualmente intraprendere una operazione militare contro le infrastrutture atomiche in Iran solo se si trovasse con una spada al collo”. Ma l’ex capo del Mossad, nel passaggio di consegne al suo successore Tamir Pardo, ha parlato anche di altre questioni scottanti per Israele: 1. Hezbollah – il suo “potenziale di fuoco”, ossia il numero di razzi in suo possesso, supera oggi “quello del 90 per cento di tutti gli Stati al mondo”. La morte del suo capo di stato maggiore Imad Mughnyeh (ucciso quattro anni fa in un attentato) ha rappresentato un duro colpo dal cui solo ora Hezbollah comincia a riprendersi. La maggior parte degli incarichi di Mughnyeh sono passati a Mustafa Bader a-Din. Altre sue incombenze sono svolte da Hassan Lakis, Tallal Hamyeh e in parte anche dal leader della organizzazione, Hassan Nasrallah. 2. Siria – Israele deve condizionare la ripresa di negoziati di pace a un impegno del presidente Bashar Assad di disarmare gli Hezbollah e annullare il patto di difesa con l’Iran. 3. Egitto – Il regime di Hosni Mubarak è saldo, e saprà superare il suo avvicendamento al potere. 4. Pakistan – Il suo armamento nucleare rischia di cadere nelle mani di elementi islamici estremisti.