Le rivolte in Medio Oriente e il rischio terrorismo in Israele

“Il rischio di una minaccia terroristica nei confronti di Israele non è sovrastimato”, così il viceministro degli Esteri israeliano, Danny Avalon, si è espresso, nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles in merito all’ondata rivoluzionaria che sta agitando Nord Africa e Medio Oriente. “Guardando indietro alle reazioni di fronte alla rivoluzione in Iran – ha spiegato il viceministro – sul momento non si è riconosciuto il rischio e si sa cosa è successo dopo. Abbiamo visto la stessa cosa con Hamas”. Il timore è quello di una possibile carenza di alternative ai regimi islamisti per uscire dalle dittature del passato. Il “pericolo” da evitare potrebbe essere quindi basato su due fattori: “Il primo – ha precisato – sono le esperienze con Hamas, gli islamisti di Khomeini e gli Hezbollah in Libano; il secondo è che vediamo un maggior coinvolgimento di islamisti nella regione”. Per contenere il rischio occorre allora che la popolazione venga coinvolta, ad esempio dal movimento del 25 gennaio in Egitto. “E’ un movimento genuino e spontaneo – ha detto il viceministro degli Esteri israeliano – di giovani che vogliono il cambiamento”.

1 marzo 2011