Trallallà

Il Tizio della Sera ama le consultazioni elettorali: le squisite amministrative, le formidabili politiche, le stimolanti referendarie. In queste fasi della vita civile, gli ebrei smettono di essere il male del mondo e il male del mondo diventa Berlusconi e quelli che non la pensano come lui, che in effetti questi qui iniziano a essere tanti e ci deve essere qualcosa di vero. In ogni caso, sotto elezioni gli ebrei si riposano.
Smettono di spiegare che non sono nazisti, fascisti, colonialisti,
fasciosionisti, ultranazionalisti, integralisti, fanatici, cripto-massoni. La discussione è sospesa e gli ebrei si accorgono di abitare in Italia. I politici danno il cambio agli ebrei. Sotto elezioni, i politici sono ganzi: sono gente alla mano e si rivolgono a tutti, figurati, anche agli ebrei e agli zingari – anche se agli zingari, non sempre con educazione. E il Tizio che ha smesso di spiegare al suo vicino di pianerottolo che gli ebrei non possono andare a vivere in Turchia, ora è veramente contento perché può pensare a Milano 5. Legge la lettera di Pisapia alla comunità di Milano, ed è contento: simpatico pensa, sembra Macario, quindi è buono. Poi non sente mai la Moratti rivolgersi alla comunità di Milano, ed è felice perché gli fa paura come quei film di Dario Argento.
Per carità, gran bella donna, chissà se dorme con il tailleur. Eh sì,
riflette, ci vogliono bene, lo vedi che ormai si sono di nuovo affezionati a noi come dopo la guerra, quando ci avevano ammazzati quasi tutti e gli mancavamo. Bene bene, questo elettorale sarà un bel periodo. Ci saranno i referendum, ci vorranno di nuovo bene. Poi con un po’ di fortuna Berlusconi perderà tutti e cinque i referendum e nel giro di qualche mese dovranno essere indette le elezioni, e vai col liscio, ci vorranno dell’altro bene gratis. Poi se il vento regge Berlusconi perde anche le politiche e così ci ameranno senza tregua
perché dovranno fare anche le presidenziali (se no, tra l’altro, lui non sa cosa fare nella vita). Però, quando lui avrà perso anche quelle, sarà un problema, perché la scorta di Berlusconi sarà finita. Ma intanto, trallallà, godiamocela. E’ la democrazia, caro Tizio.

Il Tizio della Sera