Voci a confronto

La Rassegna Stampa del sito web dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane amerebbe aprirsi oggi con alcune buone notizie provenienti dal Medioriente: Hamas accetta di rilasciare senza condizioni Gilad Shalit e consegna il suo arsenale di missili Grad e Kassam all’inviato dell’ONU; Israele apre il valico di Erez e consente ai familiari di settecento detenuti palestinesi di rivedere i propri familiari dopo quattro anni e libera altre centinaia di detenuti ancora in attesa di giudizio; si apre un tavolo di lavoro e cooperazione economica fra Israele, Autorità Palestinese, Egitto e Giordania fondato sullo sfruttamento razionale delle fonti di acqua dolce per uso civile e agricolo. La provocazione della Flottilla che porterà a Gaza un decimo dei beni che quotidianamente entrano comunque nella striscia su normali camion o di contrabbando attraverso i tunnel risulterebbe inutile, e privi di senso apparirebbero i proclami di ministri israeliani e giornalisti anche italiani che danno del terrorista indiscriminatamente a tutti coloro che non la pensano in maniera omologata. Purtroppo i giornali di oggi danno altre notizie, forse meno rilevanti ma più concrete per le loro conseguenze sul futuro degli ebrei italiani e non. Alessandro Bonelli su Libero ci rende noto che “La macellazione rituale – secondo la tradizione islamica o ebraica – non potrà più essere praticata nei Peasi Bassi”. Si tratta del primo atto legislativo in Europa su una questione che è all’attenzione di molti parlamenti e che minaccia seriamente l’autonomia di ebrei e musulmani fondandosi su ipotesi scientifiche irrilevanti ma su ben più concreti pregiudizi ideologici e culturali. Ma noi preferiamo scannarci sulla Flottilla… A proposito della quale se il lettore è interessato può trovare un interessante articolo-inchiesta su il Foglio e molti articoli e interviste visibilmente favorevoli su Il Fatto Quotidiano, su il Manifesto e su L’Unità. Il tema interessante a questo proposito è la ricerca spasmodica di quello che chiamerei “l’ebreo utile”, cioè che partecipa (o è favorevole) all’operazione Flottilla e che in tal modo smentirebbe l’idea stessa che Israele rappresenti tutti gli ebrei. Ebrei o non ebrei, comunque chi arriverà via mare troverà una Gaza più problematica di quella proposta dalla propaganda, che si attrezza a passare l’estate nel modo che rileva il sito palestinese Ma’an e i cui bambini inviano con aquiloni messaggi di pace ai loro coetanei di Sderoth.
Passando a temi più legati alla vita ebraica va segnalata una notizia che compare sul Jerusalem Post e su Haaretz che ci propone l’imbarazzante questione dell’arresto del rabbino capo di Kiriat Arba/Hebron accusato di aver dato il permesso agli ebrei di uccidere non ebrei in determinate situazioni di guerra, affermazioni che la magistratura israeliana e lo stesso primo ministro Netanyahu hanno interpretato come incitazione alla violenza e all’omicidio.

Gadi Luzzatto Voghera
29 giugno 2011