Voci a confronto

Nella rassegna è ancora di scena la pagliacciata del convoglio antisraeliano diretto a Gaza, che non viene lasciato partire dalla Grecia (per un analisi si veda l’articolo della redazione del Foglio). Non è detto che sia finita del tutto, perché “impedite le partenze… altri battelli proveranno comunque a fare rotta verso la striscia”, come scrive Geralida Colotti sull’organo ufficiale della flottiglia, Il manifesto. Ma la sconfitta politica, dopo il rifiuto di Grecia, Turchia e Stati Uniti, è evidente a tutti. “Flop”, come titola Il riformista, sia pure con un punto di domanda in omaggio alla proprietà (il PD dalemiano). Dev’essere chiaro a tutti che non si tratta affatto di una spedizione umanitaria, ma di un progetto politico antisraeliano. Come scrive Lorenzo Biondi in un articolo piuttosto simpatetico per la spedizione su Europa, “«La flotilla non punta ad aumentare le infiltrazioni di aiuti umanitari verso Gaza», diceva nel fine settimana Ewa Jasiewicz del Free Gaza Movement. E un gesto politico.” Su questo punto da leggere il pezzo di Dimitri Buffa su L’opinione. E’ molto divertente la reazione vagamente monumentale dei giornali che appoggiano la flottiglia: “assediati ma non vinti” o ancora “prigionieri come in una guerra”, scrive il papa dei vignettisti antisraeliani Vauro sul Manifesto. Forse non è un caso che i fumetti, i quali in fondo sono vignette allargate, in inglese si chiamino “comics”.

Nel contesto strategico dell’assedio a Israele, che si svolge sul piano politico economico, mediatico e militare, è significativa anche la notizia del terzo attentato riuscito nei pochi mesi dalla rivolta egiziana (altri ce n’è stati che non hanno raggiunto lo scopo) al gasdotto che porta gas combustibile dall’Egitto in Giordania e Israele (redazione del Sole 24 ore). E’ interessante l’analisi di Pedersini sul Foglio.

E’ interessante, per chi coltivi ancora illusioni sul carattere pacifico e non antisraeliano della cosiddetta primavera araba, il rifiuto opposto dai rivoltosi siriani alla manifestazione di solidarietà di Bernard Henry Levy, in quanto l’intellettuale francese non sarebbe abbastanza antisraeliano (Valensise sul Foglio) e sempre sul Foglio, il resoconto del “divieto di ogni contatto con Israele” stabilito dal nuovo governo “rivoluzionario”. Un bilancio complessivo (e molto negativo) della “primavera” si trova nel pezzo di Andrea Morigi su Libero.

Da notare infine una notizia positiva, riportata oggi solo da una breve dell’Unità. Si inaugurano a Vienna oggi le Maccabiadi europee, con una folta partecipazione italiana. Quattro anni fa era toccato a Roma e fu una bellissima occasione di sport e di vita ebraica. Mazal tov agli atleti, agli accompagnatori e agli organizatori.

Ugo Volli

5 luglio 2011