Voci a confronto
L’assenza odierna di quotidiani italiani in rassegna rappresenta una preziosa opportunità per dare un’occhiata più approfondita alla stampa estera dove gli spunti non sembrano mancare neanche oggi, martedì 16 agosto. A partire dalla stampa israeliana che nelle sue due autorevoli testate in lingua inglese – Jerusalem Post e Haaretz – apre molte interessanti finestre sui temi caldi dell’estate israeliana, in particolare sulle vibranti proteste contro il caro alloggi che da alcune settimane interessano il paese. Il tema viene affrontato ascoltando vari punti di vista. C’è ad esempio chi, come Nehemia Shtrasler su Haaretz, sostiene che sia giunto il tempo di dare un taglio alle spese militari, una delle voci più consistenti del bilancio israeliano, e impiegare tali risorse per intervenire sul welfare. Sempre su Haaretz, la scrittrice Liza Rozovsky si fa portavoce delle rivendicazioni della grande comunità russa d’Israele, realtà che è tra le più povere del paese e che per vari motivi, non solamente linguistici, ha molte difficoltà a farsi ascoltare. Di taglio differente l’intervento di Zalman Shoval su Jerusalem Post. L’ex ambasciatore di Israele negli Stati Uniti, oggi esponente del partito governativo Likud, si sofferma sulle identità dei “capi” della protesta – protesta che l’autore definisce “not so spontaneous” – invitando il lettore a distinguere tra chi è mosso da motivazioni genuine e chi invece da ragioni meramente ideologiche. L’argomento proteste interessa anche la stampa europea. Su tutti Le Monde con due articoli che ne esplorano prospettive e protagonisti. Come i 3mila ragazzi, di cui parla Marco Schneebalg, che vivono nei cosiddetti “kibbutz urbani” condividendo in un forte senso di comunità i medesimi ideali di sionismo e socialismo. Cambiando argomento, Haaretz racconta che Micha Lindenstrauss, controllore di Stato, ha inviato a 20 alti ufficiali israeliani un rapporto sull’incendio che nel dicembre scorso devastò i dintorni di Haifa causando svariate decine di vittime, in particolare tra un gruppo di guardie carcerarie intrappolate nell’autobus che le stava portando al lavoro. Nel rapporto, la cui versione definitiva sarà pubblicata in ottobre dopo Rosh HaShanah e Kippur, vengono attribuite responsabilità indirette e negligenze per l’avvenuta tragedia. Infine un importante raduno di cui dà conto il Jerusalem Post. Oggi, attorno alla tomba londinese di Joseph Montefiore, grande filantropo ebreo di origine livornese vissuto nel diciannovesimo secolo e di cui nel calendario ebraico ricorre in queste ore l’anniversario della morte, si riuniranno in preghiera migliaia di chassidici per onorare una delle più straordinarie e altruiste personalità ebraiche di tutti i tempi.
Adam Smulevich