Qui Pesaro – Un ponte per la libertà
Grandi emozioni ieri a Pesaro per il 67esimo anniversario della liberazione della città dal nazifascismo. In questa occasione è stato inaugurato, dopo un’opera di restauro, il ponte sul fiume Foglia, uno dei luoghi principali di accesso alla località marchigiana. Il ponte, distrutto dall’esercito tedesco in fuga e ricostruito da uomini della Brigata Ebraica per facilitare il transito delle forze alleate, è stato intitolato, con voto unanime del Consiglio comunale, proprio alla memoria di quell’eroico contingente che riaccese la fiammella dell’orgoglio e della speranza nell’ebraismo italiano. Alla cerimonia, svoltasi nel pomeriggio, erano presenti numerose autorità politiche, militari e religiose oltre a storici, giornalisti, ex combattenti e all’addetto militare dell’ambasciata di Israele in Italia. In rappresentanza dell’ebraismo italiano, tra gli altri, il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, il vicepresidente della Comunità ebraica di Roma Giacomo Moscati e il rabbino Luciano Caro. Il presidente Gattegna (nella foto di Giorgio Ajò con il vicesindaco di Pesaro Giuseppina Catalano) si è così espresso:
“Illustre Sindaco, illustri autorità militari e civili,
è per me un grande piacere essere qui oggi a testimoniare l’apprezzamento della comunità ebraica italiana per questa iniziativa. Nell’immaginario degli ebrei, e in particolare di noi ebrei italiani, la storia e le nobili ed eroiche imprese della Brigata Ebraica rappresentano un motivo di legittimo orgoglio. Noi tutti siamo qui non solo per l’inaugurazione e la dedica del ponte sul Foglia, ma per la celebrazione di una straordinaria vicenda storica, che è rimasta e ancora oggi rimane poco conosciuta, e che non fu solo un’impresa militare ma anche un evento culturale, un atto di giustizia, una lezione di vita, una vittoria della vita sull’ideologia del razzismo e della morte”.
Gattegna si è poi soffermato sulle origini, sul significato e sulle molte azioni compiute dalla Brigata Ebraica in Italia. Azioni determinati come l’apertura di una prima breccia nella Linea Gotica in affiancamento ad alcune unità della divisione Folgore:
“L’origine della Brigata Ebraica risale al 1941 allorché la Gran Bretagna lanciò una mobilitazione di volontari da inquadrare nel proprio esercito per tentare di bloccare l’avanzata apparentemente inarrestabile di Rommel in Nord Africa. Risposero alla chiamata migliaia di giovani ebrei residenti nella Palestina del mandato britannico ai quali si unirono altre migliaia provenienti dal Canada, dal Sudafrica, dall’Australia, dall’Unione Sovietica e dalla Polonia. L’entità numerica della brigata variò tra i 5000 e i 9000 uomini e il comando fu affidato al generale canadese Ernest Frank Benjamin. Nel novembre del 1944 la Brigata fu inviata sul fronte italiano, sbarcò a Taranto e iniziò a risalire la penisola lungo l’Adriatico. Passò per la città di Pesaro e il ponte sul fiume Foglia che oggi viene inaugurato dopo il restauro, distrutto dall’esercito tedesco in ritirata, fu ricostruito dalla Brigata Ebraica come opera del genio militare destinata a consentire il rapido passaggio delle forze armate alleate che seguivano. Si può facilmente immaginare l’emozione degli italiani e in particolare degli ebrei alla notizia che un contingente ebraico stava risalendo l’Italia, contribuendo alla Liberazione del Paese dal giogo nazifascista e, in un senso più ampio, alla capitolazione in Europa dei regimi totalitari nazista e fascista. La Brigata proseguì la propria marcia e il 27 Marzo 1945 giunse nella zona di Ravenna, dove entrò in contatto con l’esercito tedesco, che si era attestato e fortificato sulle rive del fiume Senio, e dopo una serie di sanguinosi assalti alla baionetta, affiancato dalla divisione Folgore, riuscì a realizzare il primo importante sfondamento della Linea Gotica. Il coraggio e l’eroismo di quei volontari destarono l’ammirazione di tutti, tanto che il 3 Aprile 1945 a Brisighella, come riconoscimento al valore militare, fu assegnata e consegnata alla Brigata Ebraica la propria bandiera; quella bianca e azzurra con la stella di Davide al centro che dal 1948 divenne la bandiera dello Stato d’Israele appena ricostituito”.
Gattegna ha poi concluso, sulla scia della positiva esperienza pesarese, con un invito a coltivare in modo corretto e rigoroso la Memoria: “Per queste ragioni, a nome delle Comunità ebraiche italiane, esprimo al Comune di Pesaro e a tutto il Consiglio Comunale il nostro alto apprezzamento per la grande attenzione dimostrata a quanto accaduto in quegli anni: crediamo infatti che sia importante conoscere tali eventi e coltivare una Memoria storica collettiva corretta, chiara e condivisa”.
Adam Smulevich