Qui Roma – La fanfara dei Bersaglieri al Portico d’Ottavia

Percorrono l’ultimo tratto di strada a passo di corsa, la musica incalzante che accompagna il loro trotto, uno sfoggio allegro di piume che sventolano a riscaldare la brezza della prima notte di vero fresco autunnale. Accompagnati al Portico d’Ottavia da due ali di folla entusiaste, i bersaglieri sono arrivati ieri sera a Largo 16 Ottobre per concludere in bellezza i festeggiamenti per il 141esimo anniversario della breccia di Porta Pia e dell’apertura dei cancelli del Ghetto al cui interno gli ebrei capitolini erano costretti da 315 anni. La serata, apertasi con gli interventi del sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito Domenico Rossi, del presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici, del direttore del Dipartimento Cultura della Cer Claudio Procaccia, del consigliere comunale Antonino Torre e del vicepresidente dell’Associazione Nazionale Bersaglieri Marcello Cataldi, si è svolta tra molti excursus storici e richiami all’unità nazionale e si è declinata sempre più intensamente nel segno della musica grazie al vasto repertorio, che spaziava da motivi militari a brani di musica leggera e operistica, proposto dalla fanfara diretta dal maestro Silvano Curci. Il tutto in un ascesi di emozioni culminate con l’esecuzione dell’inno nazionale e con il seguente rompete le righe. La celebrazione di quest’anniversario, così ricco di significato per il paese e specie per la componente ebraica romana, vessata da oltre tre secoli di umiliazioni e costrizioni all’interno di un fazzoletto di poche centinaia di metri di perimetro, si è ben legata al Festival Internazionale di Letteratura Ebraica, l’altro evento che contemporaneamente catalizzava l’area del Ghetto demolito. Giunto alla quarta giornata, tra proposte di nuovi autori, bookshop e teatro, ieri il Festival ha infatti dedicato alcuni importanti momenti di riflessione alla condizione ebraica capitolina negli anni dell’emancipazione oltre ad aprire una gustosa parentesi sul teatro giudaico-romanesco che proprio di quell’area fu una delle anime. Ancora risposte positive dal pubblico e partecipazione in attesa del grande finale previsto per oggi, a partira dalle 19.30 al Palazzo della Cultura, con ospiti lo scrittore britannico Howard Jacobson, una delle penne di punta della letteratura anglosassone chiamato in questa occasione a dialogare con il giornalista Rocco Cotroneo, e il musicista Nadir Zamir che concluderà con un concerto di tonalità jazz.