Voci a confronto

Non vi sono nuove notizie rilevanti sulla rassegna stampa di oggi. E’ interessante leggere due inchieste sull’incendio di una moschea in Glailea che ha molto appassionato i media (cui peraltro gli incendi delle sinagoghe, per esempio in Grecia nei mesi scorsi non sono sembrati degni di nota, e neppure quelli delle chiese, diffusi in tutto il Medio Oriente, per esempio l’altro giorno in Egitto). Sono un servizio di Roberta Zunini per il Fatto, che è andata a parlare con i beduini stanziati sopra il lago di Tiberiade, cui appartiene la moschea (che ha subito solo piccoli danni e funziona ancora). E uno della redazione del Foglio sui giovani dei piccoli insediamenti sulle colline di Giudea e Samaria, accusati dalla stampa dell’azione, senza che siano emerse finora prove. Sono servizi un po’ di colore, ma che danno idea della complessità della dialettica dei gruppi in Israele oggi, ben lungi dal monolitismo e dal bianco e nero impiegato normalmente dalla stampa.
A proposito di questi luoghi comuni ideologici, vale la pena di leggerne un esempio eclatante nell’editoriale di Le Monde che rimprovera agli Stati Uniti il veto minacciato all’Onu contro il riconoscimento palestinese. I fatti mancano del tutto, o meglio, tutto ciò che viene asserito come un fatto è un giudizio ideologico (naturalmente antisraeliano), ma l’imperativo è asserito senza dubbi o discussioni. Un modo esemplare di come non si dovrebbe fare il giornalismo. Per avere una visione più complessa ed equilibrata delle prospettive in Medio Oriente, conviene leggere il resoconto di Stefano Magni sull’Opinione a proposito del convegno organizzato da Fiamma Nirenstein l’altro giorno a Montecitorio con la partecipazione del ministro degli esteri Frattini.

Ugo Volli