Voci a confronto
Ha rilievo nella rassegna stampa di oggi l’istallazione delle “pietre d’inciampo” per ricordare le vittime della Shoah (Tempo Roma, De Santis sul Corriere della sera in edizione romana, Il giornale di Ostia, City Roma). Sermpre a proposito di Shoah, se ne è andato un’altro testimone, il celebre pianista Alexis Weissenberg, scampato fortunosamente alle SS per la sua arte (Avvenire) e a Roma si presenta al Teatro Due un testo, “Erinnerung” sul ricordo di due anziane sorele deportate (Tempo, Corriere Roma). Mario Avagliano sul Mattino annuncia l’inaugurazione del Museo della Shoah e dell’Ebraismo a ferrara. Il Manifesto informa che il professore torinese che minacciò una strage in sinagoga non sarà sottoposto a un procedimento disciplinare perché attualmente è in malattia e ha richiesto il pensionamento anticipato. Speriamo che almeno l’inchiesta penale segua il suo corso.
Per quanto riguarda Israele, incominciano le manovre per le elezioni che si terranno nel 2013. Il padre di Gilad Shalit ha annunciato la sua candidatura nella lista laburista (L’unità), mentre il conduttore del più popolare talk show televisivo, Jair Lapid, ha deciso di presentare una sua lista di centro sinistra, che viene accreditata dai sondaggi di 15 seggi (Kalbo sul Secolo XIX, Frankfurter Allgemeine). Con la sinistra in calo generale, la presenza di una nuova lista e il rafforzamento dei laboristi vanno a tutto danno di Kadima, che i sondaggi prevedono possa perdere la guida dell’opposizione. Ma naturalmente a più di un anno dalla scadenza naturale della legislatura e una situazione politica internazionale molto tumultuosa, è presto per fare previsioni fondate. Da leggere un pezzo molto informato e chiaro come sempre di Giulio Meotti sul Foglio, che racconta le manovre politiche intorno al rinnovamento della Corte Suprema, la quale detiene un potere incomparabile con quello della nostra Corte Costituzionale o della Corte Suprema americana. Sono stati nominati alcuni giudici nuovi, fra cui per la prima volta uno che risiede oltre la linea verde e uno di origine sefardita (anzi, mizrahi, dato che proviene dal’Iraq) e si deve nel prossimo mese sostituire l’attuale presidente che va in pensione. Il risultato potrebbe modificare in parte gli equilibri politici della corte, moderando il suo interventismo degli ultimi anni.
Ugo Volli