Voci a confronto

Roma ricorda oggi Primo Levi con un convegno su “scrittura e testimonianza” (Della Seta sul Messaggero). E certamente il ricordo di Primo Levi ci è essenziale come ammonimento, se ancora oggi, proprio a Roma si segnala una scuola elementare imbrattata di svastiche, con l’ulivo piantato il giorno della memortia sradicato (Brogi sul Corriere) e se qualcuno ha fatto pervenire all’ufficio parigino di Al Jazeera il video girato dall’assassino di Tolosa durante la sua strage: segno inequivocabile di un’organizzazione intorno al crimine, che si rivendica e si propaganda (notizia non firmata sul Corriere). Sul piano internazionale la rassegna è dominata da cattive notizie sul mondo arabo e sugli esiti della “primavera” dell’anno scorso. Una sintesi si trova nell’articolo di Fiamma Nirenstein sul Giornale : la redazione del Corriere riporta i dati delle condanne a morte (per la cronaca, dopo la Cina, nel mondo “la maglia nera va all’Iran con il record di 360 esecuzioni, pari alla metà del bilancio mondiale, salito a 676 da 527 nel 2010. Lo rivela il rapporto annuale di Amnesty International, secondo il quale nel 2011 solo il 1o% dei Paesi dove è ancora in vigore la pena capitale, 20 su 198, hanno eseguito condanne a morte. Dopo l’Iran, è l’Arabia Saudita il Paese che ha eseguito più condanne (82), seguita da Iraq (68)” Amnesty non sottolinea, ma lo facciamo noi, che l’unico paese mediorientali dove non si eseguono più condanne a Morte dopo quella di Eichmann, cinquant’anni fa, è Israele. Per il resto, Guolo e Cadalanu su “Repubblica” danno notizia della nuova costituzione tunisina, che definisce l’Islam religione di stato ma è contestata dai salafiti in quanto troppo laica, Meringolo sul Riformista parla della Costituente egiziana “in mano ai riformisti”, la redazione di Libero racconta di uno shampoo maschile che è pubblicizzato in Turchia con l’immagine di Hitler in quanto simbolo di virilità, il che la dice lunga sulle condizioni dell’opinione pubblica in quel paese.

Ugo Volli