Qui Milano – Una ricetta per la crisi economica

Il tempo passa e il 2012 diventa sempre più l’annus horribilis dell’occupazione in Italia. Ogni giorno giornali e televisioni raccontano di una realtà cruda, fatta di migliaia di posti di lavoro persi, imprese chiuse, disoccupazione che continua a salire, specie fra i giovani e fra le donne.
Da questa situazione difficile le Comunità ebraiche italiane non sono certo immuni: i vari servizi sociali raccontano di un numero di iscritti che si rivolge a loro in cerca di aiuto sempre più alto. Negli anni molte sono state le idee messe in campo per fornire un aiuto concreto. Negli scorsi mesi la Comunità di Milano ne ha lanciata una nuova: si tratta di Job, un progetto che si propone di assistere coloro che si trovano nel processo della ricerca di un lavoro, e di metterli dove possibile in contatto con imprese che vogliono assumere. La notizia è che da alcuni giorni Job è ufficialmente accreditato dal Ministero del Lavoro: potrà svolgere attività di “intermediazione”, cioè favorire l’incontro di domanda e offerta. Un bel traguardo per la squadra dietro al progetto, l’assessore di riferimento della Comunità Claudio Gabbai, la responsabile dei servizi sociali Dalia Fano, e i volontari esperti di recruiting e formazione Miriam Levi e Daniel Fishman. “L’idea da cui siamo partiti era il dare al servizio sociale della Comunità un’impronta non solo assistenziale, ma anche progettuale – spiega Dalia Fano – In passato mi ero già occupata di inserimento lavorativo per fasce deboli e così è nato lo spunto: fornire un supporto a chi cerca lavoro, sostegno morale per una situazione che può essere molto estenuante, ma anche concreto, attraverso un percorso di colloqui volti all’analisi delle competenze, alla redazione di un curriculum vitae adeguato, alla selezione di obiettivi professionali coerenti con il proprio profilo. Poi siamo voluti andare oltre”. Così il passo ulteriore è stato la lunga trafila burocratica per farsi accreditare dal Ministero come intermediatori. Un percorso finalmente portato a termine che consentirà di offrirsi come punto di riferimento per selezionare personale alle aziende con posizioni disponibili. L’attività ha già portato i primi frutti: è fresca la notizia della prima assunzione, che va ad aggiungersi alla trentina di persone che hanno già partecipato ai colloqui. “A rivolgersi a noi sono gli iscritti con i profili più diversi, dai giovani neolaureati a professionisti con diversi anni di esperienza alle spalle, che magari hanno perso il lavoro e desiderano rimettersi in gioco, e persino persone che desiderano mettere su la propria attività imprenditoriale – sottolinea Miriam Levi – Il nostro obiettivo è creare un network attraverso cui vengano condivise tutte le informazioni a disposizione”.Soddisfazione è espressa da Claudio Gabbai “Job è un’iniziativa molto positiva perché può dare un aiuto concreto a tanti iscritti della Comunità che si trovano in difficoltà, anche solo temporaneamente. E penso che averla portata avanti in modo professionale e strutturato rappresenti un grande valore aggiunto”.
Anche di Job si parlerà il 19 aprile a Bologna nell’incontro dedicato ai referenti dei servizi sociali di tutte le Comunità organizzato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane “I servizi sociali sono per definizione locali, ma questo non significa che non si possa fare rete per condividere esperienze e progetti – spiega l’assessore UCEI Giorgio Mortara – Servizi sociali strutturati attualmente esistono solo a Roma e Milano, ma anche le altre Comunità si stanno muovendo. E in questa direzione va la nuova figura dell’assistente sociale itinerante”.

Rossella Tercatin

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