Contando l’Omer – Non smettere di costruire

Lunedi 7 Maggio, 30° giorno dell’Omer, 4 settimane e due giorni

Una storia che viene dall’antichità getta un’ombra triste sull’Omer e ne giustifica le regole di lutto in vigore in questo periodo (no matrimoni, no taglio dei capelli ecc.): tra Pesach e Shavuot morirono 12.000 coppie di discepoli di rabbì Aqivà. E’interessante che a questa notizia, che poi avrà un impatto rituale non indifferente, il Talmud (TB Yevamot 62b) dedichi 5 righe una sola volta. Non solo, ma la notizia è incidentale e serve a sostenere un altro principio: chi ha fatto figli in giovane età non deve astenersi dal farli in tarda età, chi ha avuto discepoli in giovane età non deve smettere di averli in tarda età, come appunto successe a rabbì Aqivà che aveva tanti allievi, li perse tutti, e in tarda età creò un nuovo piccolo gruppo che portò avanti la sua dottrina. Sulla storia degli allievi che morirono c’è tutta una serie di domande senza risposte convincenti; ma la sua collocazione nel periodo dell’Omer, l’impatto che ha avuto e la modalità di trasmissione sembrano proporre questo messaggio: che proprio questo è il momento per pensare alla precarietà delle nostre costruzioni ma anche all’obbligo di non smettere di mai di costruire.

rav Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma – twitter @raviologist