Informazione e identità al Salone del Libro
Ha aperto i battenti il Salone internazionale del Libro di Torino, una manifestazione che ormai da diversi anni vede Pagine Ebraiche e la sua redazione in prima fila.
Se alla postazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane sono pronte migliaia di copie da offrire a tutti i visitatori, con il dossier Pagine e incontri dedicato alla lettura, il confronto Editoria, identità, culture e religioni, introdotto dal direttore Guido Vitale, è stato fra gli appuntamenti di apertura della giornata. A intervenire sono stati lo storico e critico letterario Alberto Cavaglion, Davide Dalmas, storico della letteratura, il rabbino e biologo Gianfranco Di Segni, il giornalista Mostafa El Ayoubi, Sarah Kaminski, traduttrice e critica letteraria, Giulia Galeotti del quotidiano L’Osservatore romano, Luca Negro del settimanale valdese Riforma e Roberto Righetto del quotidiano della Conferenza episcopale italiana Avvenire. In un luogo in cui si celebrano i libri e la lettura, proprio dalla scelta di un titolo sono partiti i contributi dei relatori, chiamati a indicare un volume significativo per raccontare cosa significhi il concetto di identità. Diverse le suggestioni proposte, da Saggezza straniera di Arnaldo Momigliano, che Cavaglion ha definito “un inno all’osmosi culturale” a Il cabalista di Praga di Marek Halter, scelto da rav Di Segni; da Epistola ai romani di Karl Barth, suggerito da Davide Dalmas, a Qabbalessico di Haim Baharier segnalato da Luca Negro. E poi ancora le diverse scelte dei due giornalisti della stampa cattolica, Fino ai confini del mondo di Maria Barbagallo per Giulia Galeotti, e Il bene sia con voi di Vasily Grossman per Roberto Righetto. A completare il quadro, L’Islam spiegato ai nostri figli di Tahar Ben Jelloun proposto da El Ayoubi. Mentre la professoressa Kamiski ha sottolineato che il libro che vorrebbe è un libro che ancora non esiste, un libro in grado di spiegare l’ebraismo nelle sue diverse identità.