Made in Italy e Kasherut
Perché tornare a parlare del marchio kosher, un progetto di cui si discute da tanti anni?
La sicurezza alimentare è una delle sfide chiave per l’economia del futuro. L’aumento della popolazione mondiale e la conseguente pressione sulla filiera agro-alimentare obbligano a riflettere sui processi industriali, con il triplice obiettivo di accrescere la produzione, limitare i danni ambientali, garantire al consumatore la massima salubrità sulla sua tavola. In altre parole, serve più cibo, maggiore qualità e una cultura del «mangiare bene».
Nel contesto di questa attenzione al «come» mangiare si inserisce il ragionamento sulla certificazione kosher, un controllo che interessa ovviamente gli ebrei che rispettano le prescrizioni alimentari, ma che tutela al tempo stesso il consumatore non ebreo.
Recenti sondaggi valutativi hanno infatti spiegato come il marchio kosher venga percepito dal consumatore medio come sinonimo di sicurezza e qualità, e proprio questa impressione rende il marchio utile nella prospettiva di rilanciare i prodotti «made in Italy» sul mercato nordamericano e sui mercati internazionali in genere.
Per la comunità ebraica italiana, una piccola comunità, l’obiettivo di stabilire un percorso con il Ministero che porti alla registrazione del marchio è una grande opportunità: sul piano culturale, perché questo processo garantisce un ruolo rilevante nei confronti delle comunità estere più importanti, ma anche perché questa operazione può favorire il dialogo con i musulmani italiani; sul piano economico, perché il comparto agro-alimentare è una delle eccellenze che il nostro paese esporta nel mondo.
Non è un percorso facile, ma è bene provarci. Per questo l’Associazione di cultura ebraica Hans Jonas organizza il 29 maggio prossimo il convegno “Il marchio kosher – Opportunità e sfida culturale”. Intervengono il Ministro dell’Agricoltura Mario Catania, il Presidente Ucei Renzo Gattegna, il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni e le rappresentanze più importanti dei produttori (Federalimentare, Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri).
Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas – twitter @tobiazevi