Casale – Le note che raccontano Schoenberg
Dopo i ragazzi del Coro Ghescer, che la scorsa settimana hanno affollato la Sinagoga, la rassegna “Da Salomone Rossi ad Arnold Schoenberg” prosegue domenica 10 giugno alle ore 17 con un unico esecutore: la pianista Sabrina Lanzi, chiamata a un repertorio che incarna perfettamente la filosofia della manifestazione voluta dalla Comunità ebraica di Casale Monferrato.
Sabrina Lanzi, nata a Bollate, e ormai monferrina d’adozione, vanta un curriculum decisamente internazionale, con concorsi ed esibizioni in tutta Europa. Non la spaventa quindi un programma sulla carta molto impegnativo che ha come filo conduttore il confine tra musica ebraica e quella classica (il direttore della rassegna è il compositore Giulio Castagnoli) con incursioni anche nella storia locale.
Il concerto incomincia con i sei piccoli pezzi per pianoforte op. 19 proprio di Arnold Schoenberg. Scritti nel 1911 ad appena un anno dal debutto della dodecafonia, rivelano il lato più intimo del compositore viennese. Un filo sottile lega le rarefatte atmosfere dei delicatissimi pezzi alle gemme cristalline dell’op. 85 di Mendelssohn: si tratta della ricerca della perfezione nella piccola forma, nel cammeo sonoro. “Un esempio su tutti – spiega Castagnoli – il terzo dei pezzi schoenberghiani si concentra su un solo intervallo, la terza maggiore Sol/Si, che funge da pedale interno di tutto il lavoro. Il suo rivolto, trasportato sul tono della sua dominante, dà origine alla sesta ascendente Fa#/Re su cui è incentrata la splendida pagina mendelssohniana della Romanza op.85 n. 4.” Cambia lo stile, la superficie sonora, ma il senso profondo rivelato dalla musica è lo stesso che si ritrova anche nelle due Sonate proposte (l’op. 90 e la celeberrima op. 57 “Appassionata”), in cui Beethoven dispiega la propria genialità nel concepire una forma che, benché fisicamente suddivisa in movimenti separati, tende comunque sempre all’unità.