Israele secondo il presidente di Google Eric Schmidt

Di ritorno da un viaggio in Israele, il presidente del Consiglio di amministrazione di Google Eric Schmidt ha lasciato alcuni commenti sul suo profilo google+
“Dopo un lungo viaggio attraverso i focolai di crisi in Asia, in Israele ho trovato un’atmosfera più rilassata, si sentiva molto tranquilla, molto simile alla Silicon Valley” ha scritto Schmidt nel suo post “Non voglio commentare la storia, il conflitto o le visioni opposte che esistono in questa regine, sono peraltro temi ben noti, o almeno ben coperti, anche se poco conosciuti. Visitare la piccola Città Vecchia di Gerusalemme, di importanza cruciale per tre religioni del mondo, è importante per capire perché le persone hanno combattuto nel corso dei secoli per questa terra”
“Israele ha poche risorse naturali e circa la metà del suo PIL è prodotto da imprese orientate all’esportazione. Il paese è semplicemente troppo piccolo e ha poche opportunità di collaborare nel commercio tradizionale con i suoi vicini. Israele è diventato uno snodo importante per l’high tech. Google ha importanti attività di ingegneria e di gestione vendite in Israele, i cui risultati sono sicuramente di livello mondiale”
Grazie alla ricerca universitaria e scientifica, sostenuta dal comparto militare, ha proseguito Eric Schmidt, Israele ha saputo sfruttare l’alta tecnologia come motore per l’innovazione. “Le particolari condizioni di sicurezza possono effettivamente aiutare il mondo dell’impresa, perché, come alcuni ci hanno raccontato, è diffuso un approccio del “vivere per l’oggi” in base al quale gli imprenditori sono più inclini ad assumersi rischi rispetto agli altri paesi”.
“Da piccolo paese Israele avrà un impatto di grandi dimensioni nella prossima fase dell’evoluzione delle tecnologie che tutti utilizziamo”. Il livello di istruzione, ha concluso Schmidt, è ottimo anche se ci sono margini di miglioramento soprattutto nella collaborazione con l’esercito.