Daf Yomi – Una festa per lo studio del Talmud
L’evento principale si terrà negli Stati Uniti domani sera, quando 92 mila persone si raduneranno nel New Jersey’s MetLife Stadium, normalmente teatro delle grandi partite di football delle compagini newyorkesi. Ma le celebrazioni sono già cominciate e proseguiranno tra stasera e domani a Londra, Tel Aviv, Gerusalemme e nel resto del mondo. L’occasione è di quelle importanti: si festeggia il termine del Daf Yomi, il programma di studio che prevede di affrontare l’approfondimento di una pagina del Talmud babilonese ogni giorno. L’idea è nata nel 1923, quando al primo congresso dell’organizzazione religiosa Agudat Israel in Polonia, il rabbino Meir Shapiro propose di adottare questo particolare approccio per incoraggiare il grande pubblico a dedicare quotidianamente del tempo allo studio della Torah e creare un denominatore comune tra studenti di ogni provenienza. Un ciclo dura circa sette anni e mezzo (per 2711 pagine): da allora la Siyum HaShas (festa per aver completato lo studio di un intero testo biblico, affine a una cerimonia di laurea) è stata celebrata 12 volte.
Dopo quasi un secolo infatti, il Daf Yomi rappresenta un successo senza pari. Nel concentrarsi su quello che è il suo punto d’arrivo, non si deve perdere di vista il valore principale del programma: l’idea di portare decine di migliaia di uomini e donne in tutto il mondo con diversi background e diversi livelli di osservanza, a studiare la medesima porzione di testo nel medesimo giorno. Forse uno degli esempi di studio collettivo più potenti di questa epoca. Con dei risvolti pratici non indifferenti: il viaggiatore potrà trovare una lezione e dei compagni di studio partendo da New York e arrivando a Parigi, lasciando Israele per raggiungere Londra, e così via.
Uno stadio è stato scelto anche per la Siyum HaShas che si è tenuta ieri sera a Tel Aviv: il Nokia Arena, capacità 11 mila persone. Una festa che per gli haredim ashkenaziti è stata anche l’occasione di ritrovarsi dopo la scomparsa di rav Yosef Shalom Elyashiv. Le celebrazioni proseguiranno nei prossimi giorni a Gerusalemme, dove già si sono riuniti anche i sefarditi che hanno come punto di riferimento il movimento dello Shas guidato dal rabbino Ovadia Yosef: al Teddy Stadium sono confluti in oltre 25 mila.
Già esauriti da due settimane i biglietti per il MetLife. “Per chi come la gente della mia comunità non va mai allo stadio o al circo, vedere così tante persone a un evento per celebrare la Yiddishkeit (tradizione e cultura ebraica ndr) è davvero commovente” ha spiegato al quotidiano Haaretz Alexander Rapaport, hassid di Borough Park che ricorda bene la sua prima Siyum HaShas a Madison Square Garden, poco prima del Bar Mitzvah, in compagnia di suo padre, anno 1990. Quest’anno parteciperà insieme ai suoi sette fratelli e alle loro spose. Secondo le stime degli organizzatori, allo stadio del New Jersey domani le donne saranno circa il 20 per cento degli spettatori. Tra loro ci sarà Michelle Huttler Silver, Modern Orhodox e fotografa professionista: “Sapere che è possibile riempire non soltanto uno stadio, ma decine di luoghi in tutto il mondo per festeggiare lo studio del Talmud è davvero meraviglioso. È questo a rendere speciale l’evento”.
Rossella Tercatin – Twitter @rtercatinmoked