Voci a confronto

“Caro Sindaco non servono slogan ma iniziative concrete per la pace”. È questo l’appello che lancia, dalle pagine del Mattino, il rabbino capo di Napoli Scialom Bahbout al sindaco Luigi De Magistris che ha invitato il presidente palestinese Abu Mazen nella città partenopea per conferirgli la cittadinanza onoraria. Un gesto che se non accompagnato da iniziative concrete per la pacificazione tra le parti e specialmente verso le popolazioni del territorio rischia di essere “inutile e dannoso” spiega il rav, che partendo dalla sua esperienza di profugo ebreo da un paese arabo (la Libia), espone una serie di proposte e chiarimenti sul conflitto.
La lettera accompagna un articolo che spiega i fatti. Problema nel titolo e nel testo, il giornalista Gerardo Ausiello riferisce “Israele insorge”, riferendosi però esclusivamente all’intervento di rav Bahbout.
Delle giornate italiane di Abu Mazen parla anche il quotidiano della Conferenza episcopale Avvenire, che racconta l’incontro del leader dell’Autorità nazionale palestinese con il papa “Nel corso dei cordiali colloqui si è fatto riferimento alla recente risoluzione approvata dall’Assemblea Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite con la quale si riconosce la Palestina come Stato osservatore non membro della suddetta Organizzazione – spiega il comunicato diffuso dalla sala stampa vaticana – Si è auspicato che tale iniziativa incoraggi l’impegno della comunità internazionale per una soluzione giusta e duratura del conflitto israelo-palestinese, che potrà raggiungersi solo riprendendo in buona fede il negoziato tra le Parti, nel rispetto dei diritti di tutti”.
Peculiare un articolo a firma di Rob. Zun sul Fatto Quotidiano, che dopo aver riferito le dure prese di posizione della stampa israeliana verso l’Italia dopo il voto all’Onu e in occasione della visita di Abu Mazen, passa a sottolineare cosa succede in Israele quando un politico è indagato o condannato. Ogni riferimento a vicende nazionali non è puramente casuale. Il Messaggero propone un articolo di presentazione sul libro “I martiri ardeatini. Carte inedite 1944-1945”, di Martino Contu, Mariano Cingolani e Cecilia Tasca (Amed edizioni) pubblicato in onore del medico ebreo Attilio Ascarelli e presentato ieri nella sala del Consiglio della Comunità ebraica di Roma.
Un ingegnere italiano è stato rapito in Siria (vedi tra gli altri il Corriere della Sera).