Lamberto Perugia 1927-2013
“Voglio esprimere il cordoglio mio personale e quello delle Comunità ebraiche per la scomparsa di Lamberto Perugia”. Con queste parole di dolore il Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha espresso la partecipazione dell’ebraismo italiano di fronte alla scomparsa del professor Lamberto Perugia. “Medico ortopedico di fama internazionale – ha aggiunto Gattegna – ideatore e fondatore della celebre ‘Scuola di chirurgia del ginocchio’, Perugia aveva voluto proiettare le sue capacità anche all’interno del mondo ebraico, arrivando ad assumere l’incarico di presidente della Fondazione Beni Culturali Ebraici. Costretto a subire l’infamia delle persecuzioni razziste, reagiva a qualsiasi sfida con grinta e tenacia. Un modo di affrontare la vita che gli ha sempre permesso di guardare avanti, superare gli ostacoli e affermarsi sia professionalmente che umanamente. Ci legava un sentimento di profondo rispetto e amicizia. Che il suo ricordo sia di benedizione”.
L’illustre ortopedico è morto ieri all’età di 86 anni a Roma dove era nato nel 1927 da una delle famiglie ebraiche più note e antiche della Capitale. Aveva studiato fino al 1938 al liceo Giulio Cesare e poi a causa delle leggi razziste che lo costrinsero ad abbandonare la scuola proseguì gli studi nelle scuole israelitiche fino al 7 settembre 1943, quando suo padre, ebreo e antifascista, con tutta la famiglia cercò di abbandonare Roma fino a trovare rifugio a Civita D’Antino. E proprio a Civita D’Antino sognava di tornare per donare una targa in segno di riconoscenza nei confronti di coloro che avevano aiutato la sua famiglia. Poi al termine della guerra aveva completato gli studi liceali e si era laureato alla Sapienza in Medicina e chirurgia. Un mese fa, nel partecipare come relatore alla presentazione del libro di Mario Pacifici Una cosa da niente, aveva ricordato il senso di disagio e di rabbia che aveva provato quando a un esame universitario fu interrogato proprio da quel Nicola Pende che era fra i firmatari del Manifesto degli scienziati razzisti e che caduto il fascismo fu prontamente reintegrato nell’incarico.
Per anni titolare della cattedra di Ortopedia e direttore della Scuola di specializzazione dell’Università La Sapienza, Perugia ha rappresentato l’Italia nell’Unione europea dei medici ortopedici, è stato presidente della Società italiana di ortopedia e traumatologia, presidente della Società italiana di chirurgia della spalla e del gomito e ha creato una famosa scuola di chirurgia. Era anche uno sportivo appassionato, in gioventù aveva giocato a pallacanestro con la Lazio, ma molti lo ricordano anche per il suo impegno professionale con la As Roma Calcio negli Anni Ottanta.
“Spero che venga ricordato per essere stato il padre della traumatologia dello sport, ma soprattutto per essere stato maestro di vita e di onestà” ha detto suo figlio Dario, ortopedico, professore associato dell’ospedale Sant’Andrea e presidente della sezione romana dell’Associazione Medica Ebraica. Alla signora Anna, ai figli Dario e Gioia e a tutti i suoi cari i sentimenti di affetto e di amicizia della redazione.
Lucilla Efrati twitter @lefratimoked
(7 febbraio 2013)