Qui Roma – Tullia e le note del Mediterraneo
Ballate, canti matrimoniali, ninne-nanne. Musiche dal Mediterraneo, il Mediterraneo sefardita, risuonate ieri sera nelle stanze del centro Pitigliani di Roma per un emozionante concerto in ricordo di Tullia Zevi, la signora dell’ebraismo italiano, a due anni dalla scomparsa. Una performance di grande intensità, portata in scena dai Sensus – Arianna Lanci (canto), Sara Mancuso (arpa, clavicytherium, organo portativo) e Marco Muzzati (salterio, percussioni) – che ha attraversato i luoghi e le culture. Dalla Spagna alla Turchia, dai Balcani al vicino Oriente. Sedici brani, tutti scritti da donne. Un ventaglio di emozioni: la gioia, l’innamoramento, la malinconia. Gremitissima la sala. Presenti i familiari e molti amici tra cui il presidente del Pitigliani Ugo Limentani, che in apertura ha ricordato quanto vivo fosse l’apprezzamento della Zevi per il centro trasteverino, e del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna.
“È bello poter ricordare Tullia con un’iniziativa viva e vitale. Caratteristiche – ha affermato quest’ultimo – che le appartenevano pienamente”. Nel suo intervento Gattegna ha parlato del futuro dell’ebraismo italiano guardando alle opportunità che attendono questa identità nel breve e nel lungo termine. “Dobbiamo essere ottimisti – ha spiegato – perché le ricerche che stiamo svolgendo illustrano un quadro di grande effervescenza e vitalità. Due in sintesi le nostre sfide. La prima, con la firma delle Intese, un momento storico di cui Tullia è stata protagonista, l’abbiamo vinta. La seconda, ancora in corso, si propone di rafforzare l’unità e la coesione delle nostre Comunità attraverso l’implementazione dei nuovi assetti stabiliti dalla riforma dello Statuto. Uno sforzo che chiama a raccolta l’impegno di tutti”.
(11 febbraio 2013)