“Museo della Shoah dedicato ai sopravvissuti”

Approvata dal Consiglio di Roma Capitale l’ultima variante urbanistica che permetterà la realizzazione del Museo della Shoah a Villa Torlonia. La decisione, arrivata al termine di un lungo iter burocratico, è stata accolta con emozione dalla Comunità ebraica capitolina. “Nella città dove il fascismo marciò e ispirò il nazismo di Hitler, Roma e i suoi cittadini – afferma il presidente Riccardo Pacifici (nella foto) – hanno deciso di guardare in faccia la Storia con decisione. Siamo convinti che, una volta realizzato, il Museo possa finalmente spiegare come la ‘soluzione finale’ sia stata solamente l’ultimo atto brutale di un’ideologia fanatica che ha cominciato con il privare le libertà individuali e collettive, prima di tutto agli stessi cittadini dei Paesi in cui questa si è affermata, come la Germania e l’Italia. Vogliamo dedicare questo grande successo prodotto dal Consiglio di Roma Capitale a quei sopravvissuti della Shoah che con coraggio ci hanno raccontato la loro esperienza e continuano a farlo ogni giorno”. Un ringraziamento particolare, afferma ancora Pacifici, “va al sindaco Gianni Alemanno, che ho sentito personalmente e mi ha comunicato con gioia questa notizia, a tutto il Consiglio di Roma Capitale, ai capigruppo e al presidente della Fondazione Museo della Shoah, l’ingegner Leone Paserman, che ha dedicato gli ultimi sette anni di lavoro a questo grande traguardo. Insieme sono riusciti a dare concretezza a un progetto di straordinaria importanza per la città e per tutto il Paese”. Finalmente, la sua conclusione, “anche la capitale d’Italia si unirà alle grandi capitali d’Europa e del mondo che hanno deciso di ricordare la Shoah”.
“In questi sette anni – spiega ai lettori dell’Unione informa Paserman – ho scoperto quanto sia difficile realizzare qualcosa in Italia tra complicazioni legislative, tempo che si perde, coro di voci e di opinioni. L’approvazione dell’ultima variante è stata più volte all’ordine del giorno. Quando ho appreso la notizia del via libera ho tirato un sospiro di sollievo”. Negli scorsi mesi l’ingegnere ha più volte lamentato la mancanza, in determinati ambienti, di una reale volontà politica di dare attuazione e concretezza al progetto. Adesso la soddisfazione è tanta e anche la gratitudine per chi ieri, con una forte sollecitazione, ha scongiurato il rischio di un ulteriore slittamento in sede consiliare. Su tutti il capogruppo dell’Api Salvatore Vigna e il leader del movimento centrista, l’ex sindaco di Roma Francesco Rutelli. “Credo che un loro ringraziamento pubblico sia quantomeno doveroso”, afferma Paserman. A breve i lavori per il Museo della Shoah entreranno nel vivo. Entro la fine dell’estate l’obiettivo è la posa della prima pietra.

(8 marzo 2013)