…ghiur
Il presidente dell’Assemblea rabbinica, ha deciso di rispondere al mio insistito interrogativo sulla auspicabilità che l’Italia ebraica disponga di un dayan unico e sulle aperture di Rav Dichowski (direttore generale dei Tribunali rabbinici d’Israele) sul ghiur. La verità sarebbe che in Italia un dayan c’è (per Roma e a Milano), ma è troppo severo. E quindi il sottoscritto dovrebbe informarsi meglio. L’altra faccia della verità è tuttavia che in Italia non c’è un unico dayan legato a un unico tribunale rabbinico, e che proprio da questa frammentazione (o pluralistica autonomia) nascono le controversie e i contrasti all’interno del rabbinato e le difformità di criteri applicativi in materia di ghiur. E non siamo di fronte a banali chiacchiere da cortile. È un peccato, invece, che non si sia colta questa rara occasione di dialogo a distanza per rispondere al quesito postosu queste pagine: perché l’Assemblea rabbinica non abbia mai dato risposta al problema del dayan unico (un dayan che sia di indiscusso prestigio internazionale), come richiesto dal Congresso dell’UCEI. E ci si chiede quali siano gli impegni superiori dell’Assemblea rabbinica che le impediscono di occuparsi di questa inezia. Quanto poi agli scontri di personalità interni al rabbinato, se fossero mai serviti a risolvere i nostri problemi non saremmo qui a tener vivo l’argomento.
Dario Calimani, anglista
(9 aprile 2013)