Margaret Thatcher (1925-2013)
Cambiò per sempre il volto della politica e della società nel Regno Unito, e forse anche del mondo intero. Dalla sua esperienza di governo, si creò una nuova dottrina economico-politica, il thatcherismo. Fu tanto amata, quanto odiata. Ma ciò che Margaret Thatcher, primo ministro britannico tra il 1979 e il 1990 scomparsa ieri all’età di 87 anni, considerò la sua più grande realizzazione, fu l’aver salvato la vita di una ragazza ebrea nel 1938. Si trattava di Edith Muhlbauer, diciassettenne austriaca amica di penna della sorella maggiore della futura Lady di Ferro, Muriel. Quando, dopo l’Anshluss, i nazisti cominciarono a portare via gli ebrei, la giovane si rivolse alla famiglia inglese in cerca di aiuto. Ma i signori Roberts, che gestivano una piccola drogheria nella cittadina di Grantham, come sottolineano oggi i giornali di tutto il mondo per ricordare le umili origini della Thatcher, non avevano le risorse per far scappare e ospitare Edith. Furono le due sorelle Muriel e Margaret, che all’epoca aveva 12 anni, a darsi da fare. Raccolsero i fondi, convinsero il Rotary club locale a prendere a cuore la vicenda. Edith si salvò, rimase in Inghilterra e poi riuscì a raggiungere alcuni parenti in America. Un episodio che, come ricorda il magazine ebraico statunitense Tablet, lasciò un segno profondo nella piccola Margaret “Non esitare mai nel fare tutto quello che puoi per salvare una vita” spiegò in un incontro pubblico nel 1995. E mentre il mondo intero rende omaggio a Margaret Thatcher, ammiratori e avversari, che ancora l’accusano di aver portato solo rovine, un ricordo speciale arriva dalla Comunità ebraica britannica, con cui la Thatcher mantenne sempre un rapporto stretto. A differenza di molti leader che l’avevano preceduta, ella non ebbe mai alcuna tolleranza nei confronti dell’antisemitismo, come ricordò Nigel Lawson, che Thatcher nominò suo ministro delle finanze facendo storcere il naso a molti compagni di partito proprio a causa della sua appartenenza ebraica. “Semplicemente non riesco a comprendere l’antisemitismo in sé” sottolineò la Thatcher nelle sue memorie.
La Lady di Ferro si impegnò anche per imprimere una svolta alla politica britannica in Medio Oriente, tradizionalmente filo-araba. Ella stessa fu fondatrice dell’Associazione di amicizia anglo-israeliana di Finchley, sobborgo a nord di Londra dove fu finalmente eletta al Parlamento (dopo due tentativi andati a vuoto) e dove tra l’altro si concentra una parte cospicua della popolazione ebraica della Capitale inglese.
“La baronessa Thatcher è stata un gigante che ha trasformato il Regno Unito – l’ha ricordata il rabbino capo del Commonwealth Jonathan Sacks – L’ho conosciuta molti anni fa, quando era il parlamentare del nostro collegio elettorale. È stata amata e ammirata da molti della nostra comunità, che ne sentiranno la mancanza. Sono poco le persone che nella mia vita hanno lasciato un’impronta tanto profonda nella società britannica”.
Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked
(9 aprile 2013)