Chi rovina la festa

La buona notizia è la nomina di Cécile Kyenge a Ministro per l’Integrazione. Finalmente anche l’Italia rompe il tabù che aveva sempre precluso il governo e il più alto livello istituzionale a persone di colore. Chi segue questa rubrica non si stupirà della nostra soddisfazione, considerata l’attenzione da sempre riservata al tema dell’immigrazione. La buona notizia, dunque, è che una donna di colore, un medico oculista di origine congolese e cittadina italiana, proverà a ridurre i disagi enormi che affliggono l’esistenza dei milioni di immigrati nel nostro paese, speriamo con l’ausilio di tutto l’esecutivo. L’esistenza stessa di un ministero per l’Integrazione – novità introdotta dal governo Monti – è un segnale positivo, sebbene andrà verificato il potere di cui questa struttura sarà dotata. Ma se anche fosse un fatto prevalentemente simbolico, ben vengano, in un’epoca di crisi economica e dunque di compressione dei diritti, simboli come questo! Per quanto ci riguarda le misure più urgenti in tema d’immigrazione rimangono le seguenti: modifica della legge sulla cittadinanza con passaggio dallo ius sanguinis allo ius soli; superamento dei Centri di identificazione ed espulsione (CIE), che attualmente sono galere per chi non ha commesso reati; definizione di una normativa organica sul diritto d’asilo tuttora assente nel nostro ordinamento; snellimento complessivo delle procedure burocratiche per ottenere permessi e documenti. Inoltre si dovrebbe studiare un pacchetto di norme per favorire l’afflusso di “cervelli” stranieri, un’immigrazione qualificata di cui il nostro sistema produttivo avrebbe grande bisogno. La cattiva notizia è che dire stupidaggini rimane una tentazione irresistibile. Un cultore della materia, Matteo Salvini, ha commentato così la nomina di Kyenge: “Pronti a fare opposizione totale al ministro per l’Integrazione, simbolo di una sinistra buonista e ipocrita, che vorrebbe cancellare il reato di clandestinità e per gli immigrati pensa solo ai diritti e non ai doveri. Vada in alcune città del nord, a vedere come l’immigrazione di massa ha ridotto gli italiani a minoranza nei loro quartieri. I governatori leghisti del nord faranno argine, nel nome del prima i residenti, prima gli italiani”. C’è sempre qualcuno che rovina la festa.

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas twitter @tobiazevi

(30 aprile 2013)