Qui Trieste – Capitale delle minoranze, capitale della Memoria
Il “Laboratorio della memoria”, fortemente voluto dall’’amministrazione provinciale in accordo con il Comune, il dipartimento di Studi Umanistici dell’’ateneo triestino e la Comunità ebraica di Trieste, è ora una realtà. Il centro per promuovere e approfondire la riflessione attorno alle tematiche storiche con particolare riguardo al Novecento che ha preso vita nella città adriatica, capitale e luogo d’incontro delle minoranze d’Europa, ha preso le mosse da un prestigioso convegno storico, da una serie di esposizioni e da altre iniziative culturali tese a restituire alla città e alle sue genti il senso della Storia e della Memoria. Maria Teresa Bassa Poropat, presidente della Provincia, ha sottolineato che “”non si tratta di un evento occasionale e singolo: oggi avviamo un percorso che affronterà nel tempo i temi che segnano l’attuale dibattito storico a livello nazionale e internazionale.” Il comitato scientifico, nato nel 2012, ha avviato un ragionamento su come creare un contesto dove la memoria possa essere conservata e valorizzata e raccoglie, insieme allo storico Giacomo Todeschini docente all’’università di Trieste, rappresentanti dei numerosi enti che supportano l’iniziativa, fra cui l’’Istituto regionale per la Storia del Movimento di Liberazione nel Friuli Venezia Giulia, Anpi, Aned e Anppia. L’idea è che il Laboratorio possa diventare un Centro di Studi a cui possano fare riferimento quanti lavorano alla ricostruzione delle memorie individuali e collettive, e parallelamente alle molte iniziative dell’’articolato programma è in svolgimento il convegno internazionale “”Storia e memoria. Raccontarsi e raccontare il passato”,” che continuerà anche domani.
La perdita di memoria e di senso della storia affliggono vistosamente la nostra epoca e i relatori, rappresentanti del dibattito sull’’utilizzo del passato nel discorso storiografico e politico contemporaneo, affrontano l’’ineludibile problema dell’’uso e dell’’abuso della storia nel contesto di crisi economica e politica contemporaneo. Davanti al numeroso pubblico, raccoltosi questa mattina al Magazzino delle idee, e dopo i saluti del presidente della Provincia, lo storico Giacomo Todeschini ha aperto la prima sessione, dedicata a “Memoria e oblio”. Ilan Greilsammer della Bar Ilan University di Tel Aviv ha approfondito il rapporto fra la memoria collettiva e la privatizzazione della memoria, facendo riferimento alla situazione in Israele dove, per creare uno stato nazionale, i fondatori dello Stato ebraico hanno dovuto creare gli elementi di una memoria collettiva, costituita da miti e simboli. È stata il canone israeliano per i primi quattro decenni dello stato, insegnata e veicolata sia attraverso il sistema educativo sia attraverso i movimenti dei giovani e i media fino a quando, alla fine degli anni ’80, in Israele il movimento dei Nuovi storici ha rimesso in discussione la memoria canonica ufficiale, mettendo in evidenza i difetti della memoria collettiva e permettendo di rimettere in discussione i miti fondatori della società israeliana. A seguire l’’intervento di Sabina Loriga, dell’’École des hautes études en sciences sociales di Parigi, dedicato alla figura dello storico nel romanzo contemporaneo, in cui la studiosa ha proposto una riflessione sull’immagine sociale e politica dello storico e sul rapporto della storia con la memoria, mentre Alberto Burgio, dell’’Università di Bologna, si è dedicato all’’analisi della memorialistica dei carnefici e degli spettatori, nella convinzione che anch’essa costituisca una fonte preziosa per coloro che intendono ricostruire la storia dello sterminio e cercare una risposta alla questione del consenso di massa ai crimini del nazismo.
Oggi pomeriggio nella seconda sessione, intitolata “L’’Era del testimone” e presieduta da Marta Verginella dell’Università di Lubiana, saranno impegnati Annette Wieviorka (CNRS, Parigi), Valentina Pisanty, (Università di Bergamo), Simon Levis Sullam (Università Ca’ Foscari di Venezia) e Giovanni Contini, dell’Università di Firenze, mentre domani i temi del convegno saranno “Violenza, memoria e lutto” e “Musei, memoria e storia”.
Ada Treves twitter @atrevesmoked
(9 maggio 2013)